Se la famosa matematica non è l'altrettanto famosa opinione, millecento più millecento fa duemiladuecento. E, in queste foto "aeree", che ritraggono un paio di tregge a bordo di camion che, a loro volta, siamo autorizzati a credere gran treggioni anch'essi, questa somma trova perfetta esplicazione. Le foto sono opera di Riccardo, il Minitreggista Piasintëin, gran frequentatore e scrutatore delle campagne e degli sfasciacarrozze delle sue plaghe natìe; in questo caso, appunto, il caso mette a confronto due "1100", una accanto all'altra sistemate ognuna su dei cassoni di camion.
Ma perché due 1100? Presto detto. La prima vettura, quella targata Arezzo (!) e della cui targa si scorge solo la prima cifra che la assegna verosimilmente al 1969, in Italia veniva commercializzata come Innocenti IM3 o I4 (oppure ancora J4), ma ha una storia abbastanza complessa. Si tratta del progetto BMC Ado 16 della British Motor Corporation, di cui si può leggere la complicata storia nel relativo articolo Wikipedia. In pratica si trattava di un progetto per una vettura di "classe media" e di 1100 cc di cilindrata, che coinvolgeva, all'inizio (1962) diversi marchi, uno dei quali -la vettura che vediamo qui, appunto- era commercializzata in Gran Bretagna come Austin 1100. In GB il progetto ebbe un successo talmente grande che, dal 1964 al 1974, esso fu assunto in Italia dalla Innocenti, casa che aveva uno storico legame con la produzione inglese. La Innocenti fabbricò quindi ben quattro versioni della Ado 16 1100; la particolarità era che, nonostante il nome "ufficiale", nessuno la chiamava mai così. Per tutti (me compreso, che me la ricordo benissimo) era la "Innocenti Austin" o semplicemente la "Austin", senza neanche il 1100 o altre sigle perché di Austin in commercio in Italia non c'era che quella. Naturalmente, la corretta pronuncia óstin era un'affettazione; generalmente era la àustin. Le denominazioni di "IM3", "I4" o "Ado 16" non erano note che agli specialisti e ai concessionari (just out of curiosity, "Ado" stava per "Amalgamated Drawing Office project #16", ovvero "Progetto n° 16 dell'Ufficio Design Unificato"). Insomma, per farla breve, la Millecento inglese unificata.
Il destino l'ha messa accanto, camion-à-camion, con l'italica Fiat 1100 (senza targa) nella sua ultima versione, vale a dire la 1100R del 1967 ("R" stava per "Rinnovata"). Per la Millecento italiana, una storia assai più lunga: la prima vettura ad esser chiamata 1100, infatti, era stata la 508C del 1937 anche la prima vera 1100 era stata quella del 1953. Fu la vettura principe della classe media italiana fino all'avvento della 128.