sabato 19 gennaio 2013

Ciofecaglia franco-pisana



Verso gli anni '80 (e qui siamo nel 1985, proprio sul limitare pisano tra le targhe aranciobianconere e quelle bianche e nere), in Francia furono punti da una strana mosca: quella delle berline "di classe media" anonimamente squadrate; ne vennero fuori, ovviamente, delle autovetture che più di classe media erano di classe mediocre. La quintessenza della mediocrità, verrebbe da dire; il tempo ne ha fatta per fortuna giustizia, e vederne a giro ancora qualcuna è diventato quindi raro. Il Treggista Militante®, con la diligenza che lo contraddistingue (no, tranquilli, non viaggia a cassetta sulla Wells Fargo frustando i cavalli mentre è inseguito dagli Apaches...), se ne trova una si ferma ed esegue -seppur a malincuore- dei sommari ritratti, magari confortato dalla targa pisese che gli fa venire pensieri sicuramente perfidi ma sostanzialmente esatti. E così eccovi la Peugeot 305; quel che non si sa generalmente, è che per disegnare una schifezza del genere fu scomodato nientepopodimeno che Pininfarina. A tutti i poeti gli manca un verso, sicuramente; o, forse, il vecchio Pinin decise di far esercitare il nipotino Astianatte, di anni otto, che poi -data la sua performance con la casa transalpina- sarebbe stato avviato ad una promettente carriera di macellajo al mercato centrale di Vercelli. La produzione, si legge, sarebbe andata avanti fino al 1990: dato che era iniziata nel 1977, ben tredici anni in cui la Francia e mezz'Europa sarebbero state riempite di queste ciofecaglie qui. Gli anni ne hanno fatto opportuno scempio.