sabato 12 gennaio 2013

La smazzée de gianviè




Ed eccoci arrivati alla smazzée de gianviè, la smazzatona di Cinquini che si fa usualmente all'inizio dell'anno quando se ne sono accumulati un bel po'; a dire il vero c'è stato già un "prodromo", ma si trattava di quei particolari Cinquini portatori di targhe strane; questi, invece, sono quelli con le targhe più ordinarie. E si tratta solamente, per ora, di quelli "personali"; poi ci sono da smazzare ancora quelli di Mark B., per i quali ci vorrebbe quasi un blog apposito.

Il "pezzo forte" di questa smazzata di gennaio è senz'altro questo Mezzosacco blé oltremare del 1967. Tra i tanti colorini agghiaccianti che proponeva per le sue vetture negli anni '60, l'Agnelleria ogni tanto azzeccava qualche colore degno di questo nome; e questo è senz'altro tra i più belli. La considerazione sul colore non è oziosa dal punto di vista treggistico; specialmente per quanto riguarda le 500, è legata strettamente al loro stato di conservazione. Non so se avete notato che i Cinquini più intreggiti, arrugginiti, scassati e sbollati sono generalmente bianchi oppure di "colorini-sega" (tipo l'inqualificabile e comunissimo begino, o "color caffellatte fatto con latte irrancidito"); quelli, invece, meglio tenuti e curati hanno colori vivi, ben definiti (rosso vivo, giallo canarino ecc.).


Ed eccone la controprova, con questo esemplare -appunto- rosso vivo munito di portavaligie (un accessorio che sempre più spesso si rivede sui vecchi Cinquini, probabilmente in molti casi non originale e con preciso sospetto di piccola "moda"). Le condizioni perfette del mezzo (del 1968) si notano nonostante le non ottimali circostanze (presa al volo di sera, un'autentica rarità).



Questo qui, invece, è il più classico esempio di White Halfsack che si possa immaginare: davvero la medietas fatta Cinquecento. Bianco, tenuto così e così, e degli anni '70 (è del 1972, per la precisione). Un peccato, però, non poter apprezzare meglio dalle foto il luogo dov'era stato parcheggiato il Cinquino calabrese; uno dei panorami meno conosciuti e più mozzafiato di Firenze.



Un altro Cinquino bianco, sì; ma stavolta è titolare di qualche piccolo record. Prima di tutto, proviene da una stradina semidimenticata che, da sempre, è come una specie di miracoloso "deposito" di 500; è la stessa, solo per fare un esempio, del celeberrimo Patchwork (e non è escluso, anzi probabile, che il proprietario sia il medesimo). Poi, visto che questa è una "smazzata", devo dire che sta in lista di attesa da un tempo che anch'io mi son dimenticato quanto sia esattamente. Eccola qui, infine; un "Cinquino d'uso" ancora pienamente sulla breccia (dev'essere dei primissimi giorni del 1974).


Dallo stesso 1974 proviene questo esemplare qui, con la quale comincia la "smazzata nella smazzata": quella dei Cinquini blé scuro. 



I Cinquini blé scuro, come tutti sanno, hanno una ben precisa tendenza: la vernice era spesso di pessima qualità e si cangiava con riflessi "da macchia di petrolio sull'acqua". Non è certamente il caso di questi esemplari tenuti alla perfezione e ancora lucidissimi; questo è del 1975.



Per chiudere, un altro Mezzosacco dalla lunga attesa; e qui si torna decisamente ai "colorini" Fiat per il quale la denominazione dev'essere creata. Per questo qui, del 1974, potrebbe andar bene "color senape scaduta"!