mercoledì 15 settembre 2010

Aridàtece 'a fontana....



Ancora a Castell'Arquato, paese squisitamente medioveale, e vicinissimo alla casa natale di Luigi Illica. Qui devo aprire subito una parentesi. Sono, come chi mi conosce sa benissimo, un autentico patito di parole crociate; e, come tale, per tutta la mia vita sono stato perseguitato da Luigi Illica. Il librettista di Puccini, il librettista della Bohème, il librettista della Tosca; ad un certo punto della mia esistenza ho creduto che Luigi Illica avesse scritto anche il libretto di risparmio, il libretto della mutua e il libretto di circolazione. Trovarmi davanti alla sua casa natale, quindi, mi ha provocato la stessa emozione di quando mi sono trovato per la prima volta di fronte al fiume Aar, mentre l'Ema (il fiume del Galluzzo) lo passo circa dodici volte al giorno, e quindi non conta.

Detto questo, una volta ripresomi dall'emozione mi sono accorto di questa Lancia Beta Trevi del 1982. Il che, a mio parere, non è il modo migliore per onorare Luigi Illica a pochi metri dalla sua casa. Leggo sull'articolo Wikipedia relativo che la Trevi era una berlina meccanicamente valida, dalla linea elegante e curata negli interni; non metto in dubbio la meccanica (è pur sempre una Lancia...) e neppure la cura degli interni, ma sulla linea elegante avrei dei seri dubbi. Per me è infatti una delle vetture Lancia più brutte in assoluto, o, se si vuole, delle più ordinarie. Una specie di Duna di segmento medio-alto, insomma. E sospetto che il suo scarso successo, nell'articolo Wikipedia in questione addebitato a parecchi motivi, sia più che altro dovuto a questo. Lo stesso articolo riporta però che ne esistono ancora pochissimi esemplari in circolazione, e questo ne fa una treggia in piena regola.