mercoledì 1 settembre 2010

Кавказ, Կովկաս, კავკასია



Il pittoresco titolo di questo post, che inaugura il settembre 2010 del TB, è semplicemente il nome del Caucaso in tre delle sue principali lingue: il russo (si legge Kavkàz), l'armeno e il georgiano. Questo perché le due foto del camion militare GAZ riprese da I.N.S.C.O. il mese scorso nella regione (qui siamo di nuovo in Armenia) riescono davvero ad essere una sintesi perfetta di quelle strane plaghe di questa squinternata ma ancora bellissima palla a giro per il cosmo. C'è davvero tutto il Caucaso in queste due foto, che non esito a definire tra le più belle e significative contenute nel Treggia's Blog:

a) Il camion militare GAZ, appunto. Probabilmente un rimasuglio dell'Armata Rossa rimasto in dotazione all'esercito armeno; il modello è sicuramente degli anni '70, forse al massimo dei primi anni '80. Tutta una storia dietro: la dissoluzione dell'URSS, la divisione tra le varie repubbliche, i conflitti infiniti sulla Montagna delle Lingue. Si noti, tra le altre cose, una caratteristica davvero tipica dei veicoli "di servizio" sia della Repubblica Federale Russa che di tutte le altre repubbliche nate dopo la scomparsa dell'URSS: la ripetizione "in grande" della targa sul retro del veicolo, per individuarla meglio. Non credo che una cosa del genere esista in nessun'altra parte del mondo.

Un autobus urbano di Zelenogorsk, nell'oblast' russo di Krasnojarsk
(24 sulle targhe), con la targa interamente ripetuta a dimensioni maggiorate sul retro del veicolo.

b) Le montagne sullo sfondo. Il Caucaso stesso, appunto.

c) La tipica chiesa armena in severissima pietra, probabilmente assai antica se non addirittura paleocristiana, dato che l'Armenia fu la prima nazione ad abbracciare ufficialmente una forma di cristianesimo, nel III secolo d.C. A chi si stupisse degli strani caratteri in cui si scrive la lingua armena (che è una lingua indoeuropea in piena regola, anche se con esiti a volte assai bizzarri: ad esempio il nesso *dw- che si ritrova nel numerale "2", latino duo, greco δύο, russo два, inglese two ecc.- in armeno ha dato regolarmente ma pressoché inspiegabilmente erk-: "2", in armeno classico, si dice erkù), dico che l'alfabeto e la tradizione scritta di quella lingua datano proprio da quel periodo, quando dalle nostre parti il latino si stava appena sfrangiando nelle protolingue neolatine)!

d) La gru. Qui non saprei nemmeno dire esattamente, ma secondo me contribuisce addirittura in maniera decisiva alla caucasicità di tutto l'insieme. Qualcosa tipo: terra in guerra perenne, terra in ricostruzione perenne.