domenica 5 settembre 2010

Piacenza, Capri, Islanda







Per un post del genere ho una certa difficoltà a scegliere un punto preciso da dove iniziare, in questa mia prima domenica piacentina di ferie. Ebbene sì: c'è chi le ferie va a passarsele al mare o in montagna, mentre io me le vo a passare a Piacenza. È una bella cittadina circondata (come meglio si vedrà in seguito, e come del resto in questo blog è già ampiamente documentato) da luoghi di pianura e di collina molto belli, e inoltre ci ho i miei più che ottimi motivi per venire da queste parti.

Cominciamo quindi dal fatto che oggi, ohimé, le pile della Codacchina hanno dato forfait, e quindi queste foto (ed altre) provengono dal provvidenziale videofonino della Piasintëina. Se non ci fosse stato, questa mirabolante Ford Capri 1300 del 1973, munita perdipiù di una targa ancor più straordinaria, sarebbe -Manitù ce ne scampi!- sfuggita al TB. Ma questo è anche uno dei più tipici interventi del Dio dei Bivi, che qui sarebbe forse meglio chiamare col suo nome islandese.

Cosa c'entra l'Islanda, vi direte? Magari se lo dirà soprattutto il Colonnello Kurtz, di cui tutti aspettano nuove tregge islandesi. C'entra, c'entra, e assai pesantemente. Anche perché è facile andare a fotografare le tregge islandesi in Islanda; meno facile è trovarne una a Piacenza. La quale non era, peraltro, affatto una treggia, ma una Mercedes con tanto di carrello a rimorchio, palesemente spersa a un incrocio presso il quartiere popolare della Besurica. Già mi vedevo il post; ma il Dio dei Bivi ha deciso altrimenti. Mentre già accostavo, l'islandese sperduto è, ahimé, ripartito. Abbiamo, io e la piasintëina, provato a stargli dietro un attimo; non si sa manco lui cosa si è perso, perché l'avrebbe potuta raccontare ai nipoti di quando, smarrito in Pianura Padana, si fosse visto accostare da un energumeno sconosciuto che gli avrebbe senz'altro rivolto la parola nella sua lingua: undarlegt er að sjá íslenskan bíl í Plasensíu, get ég tekið ljósmynd...?
Nulla da fare. Il bello è, che per inseguire l'islandese, io e la piasintëina abbiamo anche sbagliato strada, vedendocela peraltro interrotta da due ferrei vigili urbani che deviavano il traffico a causa di una corsa ciclistica. Ci siamo così ritrovati su un vialone deserto della periferia piacentina, con il sottoscritto delusissimo. Non capita tutti i giorni di trovare un islandese da queste parti, in macchina. In più una chiacchieratina in islandese me la sarei fatta anche volentieri...

Ma il Dio dei Bivi è sovrano. Mi fa perdere l'islandese smarrito, e mi mette, all'improvviso, davanti questa meraviglia di Ford Capri con un'ancor maggiore meraviglia di targa. Bella parcheggiata, stavolta. Ferma e streggiante nel sole. Rossa, come dev'essere. La Ford Capri era una macchina che, quand'ero ragazzino, si vedeva spesso: era la sportiva abbastanza alla portata, dalla linea americana quanto bastava sebbene fosse prodotta in Germania; nella sua prima serie, di cui questa qui fa parte, fu prodotta dal 1969 al 1974 con un ottimo successo: proprio nel 1973 uscì dalla fabbrica il milionesimo esemplare. È quindi abbastanza strano che se ne vedano attualmente pochissime in giro. Meno strano che si vedano in giro pochissimi islandesi. La cosa più strana, e lo dico a Ionis 56 che frequenta quell'isola, sarebbe se si vedesse per la legge del contrappasso una Ford Piacenza a Capri...:-)))