lunedì 2 gennaio 2012

E' andata così


Ma toh, guarda chi si rivede! O che sarà rimorto? Lo avrà preso in pieno una treggia mentre la stava fotografando? Avrà fatto bancarotta fraudolenta? Si sarà fatto trappista? Queste alcune delle possibili domande che vi sarete fatti a partire dallo scorso 10 novembre, quando il TB si è all'improvviso interrotto. Spero che qualcuno non si sia preoccupato; se così fosse, state tranquilli. Non mi è successo nulla di grave, stavolta. Solo un periodo di pausa particolarmente lungo. Niente auguri, niente "treggia di fine anno" stavolta, niente di niente. Soltanto un piccolo concorso di cause che hanno provocato questo stop. E' andata così.

Dapprima ci s'è messa di mezzo l'alluvione all'Elba. Non potete immaginare quanto la cosa mi abbia colpito, e quando ho cominciato a (ri)mettere dentro alcune tregge fotografate all'Isola, proprio nei giorni in cui magari erano state portate via dall'acqua, mi sono bloccato. Mi è preso come un rifiuto del presente. E questa è stata una causa. Ora sembra che l'Elba, e Marina di Campo in particolare, si stiano un po' riprendendo; spero di andarci presto a verificare di persona. Devo vedere, ad esempio, se la Bianchina piacentina è ancora viva e vegeta oppure se, Manitù non voglia, se la sono portata via i flutti. A giudicare dalle foto che ho visto, purtroppo è stato un macello; ma conto sul fatto che le tregge sono per natura immortali.

Poi, quest'inverno, sono letteralmente finite le tregge. Non ne ho trovate più letteralmente una. Probabilmente in questo c'entra anche il fatto che, forzatamente, non sono più in giro quanto lo ero prima, e non lo sarò più finché starò in malattia (fino al 1° febbraio, per la cronaca); però stanno ricominciando solo ora a comparire timidamente. Un inverno atreggico come questo, per ora, non c'era mai stato; o meglio, a Firenze e dintorni (Fiat 500 a parte: quelle sono inesauribili!), oramai ne ho fotografate parecchie. Mi è capitato spesso di rivederne in giro. Qualcuna, poi, mi è sfuggita: è fisiologico. Ad ogni modo, ripeto, sono un po' ricominciate; speriamo sia di buon auspicio per la primavera che, prima o poi, verrà.

Ci sono sempre, mi direte, le tregge spedite dai collaboratori; particolarmente Mark B. non ha cessato mai di mandarmene, e saranno ovviamente tutte inserite. Avrei potuto servirmene durante la "crisi treggistica" (si vede proprio che la famosa crisi è generalizzata...), ma alla fine è subentrata anche, lo riconosco, un po' di stanchezza e un po' di pigrizia. Ad un certo punto ho smesso addirittura di ricaricare la fedelissima Kodak (e anch'io le resterò fedele, nonostante -così sembra- la Kodak stia andando in fallimento). Ora ho ricominciato. Chissà addirittura che, oggi, non torni a fare un Treggia's Tour; è da un secolo che non ne faccio.

Intanto, per ricominciare, una vera e propria curiosità. Non è che, persino in questo periodo, abbia del tutto rinunciato; prima o poi sapevo che avrei ripreso il TB, è pur sempre una parte di me e anche in questo frangente strano e agitato un pensiero ce l'ho avuto sempre. Eccovi dunque quel che ho trovato nel vano scale di un amico, a casa sua. Una targa. Attaccata al muro e attorniata da cianfrusaglie di vario genere. E che targa! L'amico mi ha detto che era della prima Lambretta di suo padre, che è venuto a mancare da non molto; questa cosa è dunque anche un omaggio che riservo volentieri alla sua memoria. La targa, vorrei metterlo bene in risalto, è del 1951. Peccato che la Lambretta non ci sia più; ma il fatto che il mio amico ne abbia tenuto la targa vuol dire pur sempre qualcosa.

E così, si ricomincia. Con la speranza che il 2012 sia meno "accidentato" dell'anno che lo ha preceduto, e sotto tutti gli aspetti. Non soltanto quello treggistico. Ci si darà, credetemi, da fare. Il 2011 si è chiuso il 10 novembre e con un arretramento consistente rispetto al 2010; nel 2012, cascasse il mondo su un pero, le Tregge andranno alla riscossa. Anche con parecchie novità.