Sarà bene che dica subito una cosa: a me, qualsiasi posto si chiami agenzia sta sul culo. Che sia un'agenzia di viaggi dove ti organizzano vacanze a bischero in posti idioti quando te ne puoi andare libero davvero a due semisconosciuti passi da casa tua, o che sia, come in questo caso, l'Agenzia delle Entrate. Insomma, quella che un tempo erano le Imposte Dirette o l'Ufficio IVA che dir si voglia. Con il massimo rispetto per chi vi si trova costretto a lavorare, è proprio un gran posto di merda.
Insomma, per farmici addirittura fermare in doppia fila davanti e sfidare gli sguardi interrogativi dei passanti che vedono uno coi pantaloni gialli fosforescenti mettersi a fotografare una macchina alle una e mezzo di un pomeriggio piovoso, ci voleva una meravigliosa meraviglia del genere. Probabilmente abbandonata. Avvistata giorni prima, con il proposito di cogliere l'attimo fuggente per treggiasbloggarla. Gialla limoncina come i pantaloni che avevo addosso. Firenze Ottantadue. Firenze Ottantadue vuol dire più o meno 1977. Vuol dire quell'anno là quando parecchi ch'erano giovanotti, ad un posto come l'Agenzia delle Entrate avrebbero dato volentieri fuoco come a qualsiasi cosa che puzzasse anche da lontano di Stato. Bei tempi. Avevo, allora, 14 o 15 anni ed ero figlio, pensate un po', di un impiegato statale. Tutto è assai buffo; mi arrivava persino, a gennaio, il pacco della Befana dello Stato.
Il fatto è che, non so se lo avete capito, che dalle macchine vecchie si estrapolano ogni volta ricordi e pensieri. Portano alla mente anni addietro, quando quelle che ora sono tregge da mettere in questo blog erano le macchine che si vedevano circolare normalmente. Non è una cosa facilmente spiegabile. Non saprei mai spiegarvi come mai, nei miei sogni a occhi aperti di bambino, mi vedevo meccanico in un'officina vicino al mercato centrale guidare macchine già vecchie allora. Ma che sto a dirvi, in fondo. Eccovi un'Alfa Romeo "Duetto" gialla limone, fotografata nel settembre del 2009 davanti all'Agenzia delle Entrate. Le ho fatto, letteralmente, una specie di carezza dopo averla ripresa; ché questo, a modo suo, è un blog di carezze, in ogni sua parola.
Agenzia de che? Delle "entrate", sì, ma di entrate che sono molto diverse. Non so come dirvi, ma io a volte entro in delle cose che sarebbe meglio non entrarci, e da ingressi reconditi.
Insomma, per farmici addirittura fermare in doppia fila davanti e sfidare gli sguardi interrogativi dei passanti che vedono uno coi pantaloni gialli fosforescenti mettersi a fotografare una macchina alle una e mezzo di un pomeriggio piovoso, ci voleva una meravigliosa meraviglia del genere. Probabilmente abbandonata. Avvistata giorni prima, con il proposito di cogliere l'attimo fuggente per treggiasbloggarla. Gialla limoncina come i pantaloni che avevo addosso. Firenze Ottantadue. Firenze Ottantadue vuol dire più o meno 1977. Vuol dire quell'anno là quando parecchi ch'erano giovanotti, ad un posto come l'Agenzia delle Entrate avrebbero dato volentieri fuoco come a qualsiasi cosa che puzzasse anche da lontano di Stato. Bei tempi. Avevo, allora, 14 o 15 anni ed ero figlio, pensate un po', di un impiegato statale. Tutto è assai buffo; mi arrivava persino, a gennaio, il pacco della Befana dello Stato.
Il fatto è che, non so se lo avete capito, che dalle macchine vecchie si estrapolano ogni volta ricordi e pensieri. Portano alla mente anni addietro, quando quelle che ora sono tregge da mettere in questo blog erano le macchine che si vedevano circolare normalmente. Non è una cosa facilmente spiegabile. Non saprei mai spiegarvi come mai, nei miei sogni a occhi aperti di bambino, mi vedevo meccanico in un'officina vicino al mercato centrale guidare macchine già vecchie allora. Ma che sto a dirvi, in fondo. Eccovi un'Alfa Romeo "Duetto" gialla limone, fotografata nel settembre del 2009 davanti all'Agenzia delle Entrate. Le ho fatto, letteralmente, una specie di carezza dopo averla ripresa; ché questo, a modo suo, è un blog di carezze, in ogni sua parola.
Agenzia de che? Delle "entrate", sì, ma di entrate che sono molto diverse. Non so come dirvi, ma io a volte entro in delle cose che sarebbe meglio non entrarci, e da ingressi reconditi.
Nota Bene. Questo è il post n° 100 di questo blog. Andava, probabilmente, detto. Ci faccio anche una speciale categoria, vah!