lunedì 7 settembre 2009

Ritmo, Strada & Mestruazioni Inc.






Si narra che, quando fu deciso di lanciare la neonata Fiat Ritmo (che in realtà, essendo l' "erede" della 128, doveva chiamarsi Fiat 138) sui mercati dei paesi di lingua inglese, qualcuno si accorse di un piccolo inconveniente: in inglese, infatti, il nome "Ritmo" suona qualcosa come mestruazioni; fu così che, in quei paesi, fu nota come Fiat Strada. Un po', insomma, come il detergente intimo Saugella, che nei paesi di lingua tedesca ha fatto scompisciare dal ridere mezza popolazione con ammiccamenti vari (in tedesco tale nome suonerebbe qualcosa come Pompinella). Ad ogni modo, Ritmo o Strada che sia, eccone una, e della prima serie; anzi, una Ritmo per la Strada, presumibilmente abbandonata come si evince dagli strati di polvere e dallo struggente particolare dell'autoradio infilata nello sfiato del cofano.

La Ritmo. Che ricordi. Ne ho avuta una anch'io, tra le mie personal treggias; non azzurra come questa ma, come la chiamavo io, marrone merdallizzata. Un po' più vecchia di questa: era targata FI A5 e qualcosa. Non c'era verso di mantenere il paraurti integrato con un minimo di vernice; si staccava a pezzettoni, e avevi voglia di spendere patrimoni in speciali bombolette. Durava dieci giorni, e poi ris'era daccapo. Alla fine ci rinunciai, e fu una saggia decisione visto quel che accadde dopo.

Anche io, nel mio piccolo, ho avuto un 11 settembre. L'11 settembre 1990, per la precisione. Ero appena uscito di casa e montato sulla Mestr..., ehm, sulla Ritmo, quando avvertii un lieve odore di benzina. Non ci feci caso e misi in moto; fatti cinquanta metri per la strada di casa, di fronte a un fioraio, la macchina prese fuoco. Con me sopra. Feci solo in tempo a darmela a gambe e a lasciarla ardere in mezzo di strada, urlando come un ossesso di levarsi di mezzo agli automobilisti che mi seguivano. Il coraggioso fioraio uscì fuori con un estintore, ma fu tutto inutile. E pensare che l'avevo comprata proprio all'Isolotto, a due passi da dove ora sto scrivendo.

Il suo, peraltro, lo aveva fatto. Chilometri tutti i giorni fino a Pontassieve, dove stavo svolgendo il servizio civile; e ci ero da poco tornato dalla Grecia, passando da tutta la costa dalmata per la Jadranska Magistrala e attraversando il Kosovo. A Priština mi ci s'erano attaccati una decina di ragazzini che volevano vendermi improbabili cose; a Skopje, viste le sue condizioni, l'avevo persino lavata alla bell'e meglio a una fontana pubblica. Ma sì, forse meglio per lei che sia morta epicamente sul campo; ovviamente specificando che è morta soltanto lei e non chi c'era sopra. Che sarei stato io. Of course.

Insomma, rivederne una mi fa sempre un certo effetto. Come macchina, diciamolo francamente, era un discreto troiaio; però, date le mie dimensioni, ci stavo dentro meglio che nella 127 che l'aveva preceduta, e poi ci aveva pure i' contagiri e un par di trombe che, quando sonavo il clacson, facevo sartà fori le lumache da' gusci. In mezzo a una strada, colore a parte, m'è sembrato quasi di rivederla; di ritmo tutto sommato ne aveva, e di strada me n'ha fatta far tanta. Mi mancano soltanto le mestruazioni, ma non credo che farò mai l'esperienza.

*In inglese, rhythm period, o periods più comunemente: Sorry dear, we can't do it, I still have my periods. In realtà, rhythm da solo indica più propriamente il "metodo Ogino-Knaus" (rhythm method), l'unico metodo "contraccettivo" approvato dalla chiesa cattolica e detto anche per questo, per la sua fenomenale sicurezza, "roulette Vaticana".