Premessa. - Il motivo per la specificazione "Versione TB" è l'omonimo post pubblicato qualche giorno fa su 'Εκβλόγγηθι Σεαυτόν Asocial Network, che poi sarebbe il "capo" e il capostipite di tutta la mia personalissima Rete Asociale . Che cosa sia questa "Rete Asociale"di cui anche il TB fa parte, è spiegato con dovizia di particolari in alcuni post del "blog principale"; quanto agli effetti, il più visibile è senz'altro l'assenza di commenti, del tutto intenzionale e caratteristica saliente di tutti i blog dell' "Asocial Network". Colgo l'occasione, però, per specificare anche qui che chiunque può commentare e mettersi in contatto con me in modo diretto, vale a dire bypassando tutte le forme di "comunicazione in rete", telefonandomi al n° 339-4723095 oppure venendomi a trovare a Firenze, in Via dell'Argingrosso 65/C. Dalle mie parti non si ragiona più in termini di bischerate telematiche (stile "Facebook", "Twitter", "MSN Messenger" o roba del genere), ma di contatto diretto e personale. Mettendosi magari a un tavolino con un par di bicchieri di vino a ragionare di ciò che si vuole; ad esempio, di Tregge.
Ciò detto, la storia di questa Treggia, la prima Rover ospitata da questo blog, appartiene alla più pura casualità indotta. Siamo infatti esattamente dall'altra parte del Mugnone, là dove m'ero recato a fotografare la Citroën GS turchese segnalata da Dora. È bastato passare il Ponte Rosso, un percorso pressoché obbligato, ed ecco che, ferma davanti al bar, c'era questa signorile beltade (tanto per fare un po' il verso al mitico Andrea Berti e alla sua vena poetica) con tanto di proprietario al seguito. Un gentilissimo signore di nome Umberto che si è reso protagonista di un episodio decisamente gustoso: non solo, infatti, mi ha permesso di fotografare la sua Rover 2002 del 1976 ma, alle mie manifestazioni di genuino entusiasmo, ha cercato di vendermela seduta stante.
Il prezzo proposto, a dire il vero, non era nemmeno malaccio per un'autovettura del genere; purtroppo, ultimamente, le mie magèrrime finanze non mi permetterebbero nemmeno di comprare una bicicletta scalcagnata e quindi ho dovuto, a malincuore, declinare la proposta. Peccato. Uno dei miei desideri proibiti è proprio quello di girare a bordo di un'autentica Treggia, con tanto di logo del TB sulle fiancate; e già un po' mi vedevo sulla Roverona con tanto di ruota di scorta sistemata, in a very British way, sul cofano posteriore. Ma verrà il giorno. Per l'intanto ho salutato (e anche fotografato) il signor Umberto e la sua gran vettura, ricevendo persino l'informazione che, a Firenze, ne girerebbe un'altra (stavolta verde), di proprietà di un non meglio precisato ragazzo. Terrò gli occhi aperti.
Ciò detto, la storia di questa Treggia, la prima Rover ospitata da questo blog, appartiene alla più pura casualità indotta. Siamo infatti esattamente dall'altra parte del Mugnone, là dove m'ero recato a fotografare la Citroën GS turchese segnalata da Dora. È bastato passare il Ponte Rosso, un percorso pressoché obbligato, ed ecco che, ferma davanti al bar, c'era questa signorile beltade (tanto per fare un po' il verso al mitico Andrea Berti e alla sua vena poetica) con tanto di proprietario al seguito. Un gentilissimo signore di nome Umberto che si è reso protagonista di un episodio decisamente gustoso: non solo, infatti, mi ha permesso di fotografare la sua Rover 2002 del 1976 ma, alle mie manifestazioni di genuino entusiasmo, ha cercato di vendermela seduta stante.
Il prezzo proposto, a dire il vero, non era nemmeno malaccio per un'autovettura del genere; purtroppo, ultimamente, le mie magèrrime finanze non mi permetterebbero nemmeno di comprare una bicicletta scalcagnata e quindi ho dovuto, a malincuore, declinare la proposta. Peccato. Uno dei miei desideri proibiti è proprio quello di girare a bordo di un'autentica Treggia, con tanto di logo del TB sulle fiancate; e già un po' mi vedevo sulla Roverona con tanto di ruota di scorta sistemata, in a very British way, sul cofano posteriore. Ma verrà il giorno. Per l'intanto ho salutato (e anche fotografato) il signor Umberto e la sua gran vettura, ricevendo persino l'informazione che, a Firenze, ne girerebbe un'altra (stavolta verde), di proprietà di un non meglio precisato ragazzo. Terrò gli occhi aperti.