lunedì 16 luglio 2012

Blues per la Genovese


Il bello dei ritorni è riprendere le fila dei discorsi, con la massima naturalezza; capita sempre che le presenze abbiano bisogno di qualche assenza. Così, ad esempio, quella con Fabrizio e con le sue tregge genovesi, che oramai sarebbero abbastanza per riempire un paio di blog. Però, stavolta, il discorso lo riprendo con una sorpresina (che sperò rimarrà gradita a lui come a tutti). E' noto a tutti i Treggiablogghisti che, se chiedete a Fabrizio di scovarvi a Genova una vettura targata Caltanissetta o Oristano, lui ve la scova e minimo di venticinqu'anni fa; io stesso, quando gli ho lanciato la proposta di trovare delle tregge targate Firenze a Genova, mi sono ritrovato letteralmente bombardato di concittadine che soggiornano presso la Lanterna. Altrettanto non posso dire di genovesi che hanno fatto il viaggio inverso; a Firenze si vede sì qualche auto targata Genova, ma poche. Si contano davvero sulle dita di una mano (come, ad esempio, questa che fu, tra l'altro, alla base della mia "proposta di scambio culturale" fatta a Fabrizio). 


Però, l'altro giorno, eccoti l'eccezione che fa sobbalzare. Ancora nel famoso garagino della Balilla agghindata a sposalizio; e specifico che si tratta di un garage privato. Essendo vicinissimo a un posto che frequento spesso, ed inoltre sul percorso di uno dei miei "giri" di lavoro, ogni tanto lo avevo già visto aperto, con un simpatico signore che lustra le sue autovetture; qualche anno fa aveva una Giulietta spider che, per un motivo o per l'altro, non ho mai fotografato. Questa qui, però, non me la sono lasciata scappare: non solo è una Lancia Aurelia, che sarebbe comunque un groppo in gola anche a vederla da lontano, ma è anche una Genovese del gennaio 1960. Come contenuto di un garagino (è veramente minuscolo, giuro, a livello strada di un condominio qualsiasi) non c'è davvero male, anche perché non è ancora finita qui. E mi viene da pensare a quanti garagini del genere, del tutto inesplorati (e, in maggior parte, inesplorabili a meno di non conoscerne il proprietario o godere di un colpo di fortuna), debbano esistere a Firenze, a Genova e in ogni città.


Dedico quindi oltremodo volentieri un blues a questa splendida signora Genovese; non fosse che non è un blues (ma che importa, del resto...), verrebbe naturale ricorrere a Sophisticated Lady di Duke Ellington...ma sì, vah! Di blues ci metterete quello che volete voi...e poi, per me, questo brano è anche un lontano e particolare ricordo...che affido a Billie Holiday:



Aveva il cofano aperto, questa signora sofisticata; e vi prego di ammirare anche il suo 6 cilindri, ché sembra essere stato il primo mai installato su un'auto di serie in Italia:



Da notare che la Signora, per i suoi freni, non desidera che olio vegetale; sia mai che il suo prezioso sistema frenante sia rovinato da volgari oliacci di sintesi...inserire quindi, please, soltanto olio d'oliva del più fine, dalla riviera ligure o dalla Lucchesia...! Eh, la classe non è acqua....!