domenica 22 luglio 2012

Regole per un protocamper



Ci spiace per Matteo Renzi (anche no...), ma un camper non lo si rottama mai; quando, poi, non lo si è rottamato per una quarantina d'anni, diventa un protocamper e si avvia verso una tranquilla eternità. Spiace che non sia mai stato, finora, istituito un registro dei "camper d'epoca", perché questi qui arriveranno a vedere il 22° secolo e ospiteranno generazioni di trombatine adolescenziali ("babbo, mi dai la chiave del camper ché ho dimenticato dentro il Tractatus Logico-Philosophicus di Wittgenstein...?"), famigliuole con pannolini al seguito, campeggiacci e via discorrendo.

Per essere protocamper, però, non è sufficiente risalire all'epoca dello scandalo Lockheed. E' necessario anche obbedire ad alcune regole, che vado ad elencare:

1) Dev'essere esclusivamente di certi modelli e, fra questi, il posto d'onore spetta al Ford Transit (detto anche Ford transit gloria mundi). E questo è addirittura un Prototransit del 1973, mica seghe. Caratteristica quasi unica è che il marchio "FORD" sul davanti è rimasto integro; usualmente, ai Transit di quell'età sono saltate una o più lettere, e si leggono tutte le possibili combinazioni (FOD, ORD, FRD, FD, RD ...). Nei casi più duri e puri il marchio è saltato completamente, e non si legge più nulla.



2) Dev'essere rigorosamente privo del supporto per le biciclette, vero flagello dei camper a partire dalla metà degli anni '80. Il vero protocamperista rifugge dalla bicicletta: o si muove a bordo del suo mezzo, disposto a incastrarsi nel vicolo del paesino siciliano o nella stradina di campagna del Sussex, oppure va a fettoni. Il vero protocamperista stiàccia i ciclisti (specialmente i ragionieri di Lodi bardati da Tour de France, anzi, da Tour de Pance), non viene stiacciàto. Come si può vedere, questo protocamper non presenta alcun supporto, rastrelliera o altro marchingegno del genere. Se proprio si vuole, dentro ci si può infilare un Ciaìno coevo, o un Garelli del '64.

3) Il protocamper deve presentare almeno una scritta di appartenenza a qualche fantomatico "gruppo" (particolarmente noto, o famigerato, il "Coordinamento Camperisti", la cui denominazione somigliava più a un'unità logistica dell'Esercito Italiano che a un gruppo di autoturisti). Eccone un esempio perfetto su questo protocamper:


4) Infine, il protocamper deve recare l'effigie adesiva di almeno una tra le seguenti bestie: delfino, orso bruno, canguro, cane levriero. Come si può vedere, questo protocamper ha scelto il simbolo dell'Australia:


(Per inciso, pare che alcuni gruppi di camperisti comminassero l'espulsione immediata e summa cum ignominia a chi osasse apporre sul proprio camper, che so io, l'immagine di altre bestie come il micio di casa, il barboncino Bobi o la zia Ermengarda).

Questo protocamper (che presenta, oltretutto, una targa decisamente non male) potrà quindi servire da esempio paradigmatico, obbedendo com'esso obbedisce a tutte le regole sopra esposte.