martedì 10 dicembre 2013

Käfer-Reform!



I primi due "Tipi" della Volkswagen -Typ 1 e Typ 2- sono tra gli automezzi più famosi e venduti della storia dell'automobile; logico che, nel TB, abbiano un posto d'onore. Entrambi sono presenti fin dal primo giorno del blog (il 1° giugno 2009); per vari motivi, però, finora erano stati categorizzati in un modo assai imperfetto. La nuova e più accurata categorizzazione è toccata nei giorni scorsi al Typ 2; ora tocca al Typ 1, vale a dire a ciò che finora è stato definito tout court "Maggiolino".

Per festeggiare questa importante Reform del TB è stato scelto un esemplare (fornito da Mark B.) immatricolato il 15 febbraio 1973, che si fa notare per la sua targa assolutamente fuori dall'ordinario; al tempo stesso, è anche la prima autovettura di questo modello che viene inserita sin dall'inizio con l nuova categorizzazione.

Ma in che cosa consiste, esattamente? In realtà, è stata mantenuta piuttosto semplice e basata in modo da eliminare una sorta di "errore storico", anche se -va detto- è piuttosto facile, anche ad un occhio non allenato, riconoscere i "Typ 1" veramente antichi da quelli più recenti. La nuova categorizzazione si basa sul fatto che non tutti i "Typ 1" possono essere definiti "Maggiolino"; anche se questa è la prassi comune, e non si esiterebbe a chiamare "Maggiolino" neppure un esemplare degli anni '40, è soltanto in una brochure pubblicitaria del 1967 (corrispondente al "restyling" del 1968) che, in Germania, si cominciò a chiamarlo der Käfer. Da allora, ma solo da allora, può essere chiamato "Maggiolino".

Il termine Käfer è stato reso in italiano con "Maggiolino" forse perché "suona meglio" e contiene un riferimento al mese di maggio; ma, in lingua tedesca, significa genericamente "coleottero" e, per il resto, può indicare sia lo "scarabeo" che lo "scarafaggio". Concordo che chiamare una vettura "scarafaggio" non sarebbe stato granché, ma è quel che hanno fatto in Spagna, dove si chiama proprio Escarabajo. Anche l'inglese Beetle ha piuttosto questo significato (nei paesi anglosassoni lo si chiama anche Bug, termine generico per "insetto"). Per i francesi, sempre così jolis, è invece Coccinelle. Proseguendo un po' con le varie lingue, si potrebbe dire che in greco si chiama Σκαθάρι ("Skathari", ovvero "scarabeo"); in finlandese, invece, chissà perché è il Kupla. In Ungheria si chiama Bogár e sembra quasi il nome di un famoso attore; in Islanda, invece, si chiama Bjalla, traduzione pedissequa di Käfer. In Romania lo chiamano invece "ranocchio": Broasca; ancor più curioso, e poco rassicurante, è il modo in cui lo chiamano in Nigeria (ovvero Catchfire "prendi-fuoco"). Mi fermo qui; chi volesse saperne di più, vada a questa pagina di Wikipedia in lingua náhuatl, che contiene veramente tutte le denominazioni. Non c'è da stupirsi per il Náhuatl: in Messico, con il loro Vocho, se ne intendono di Maggiolini e hanno un posto importantissimo nella storia di questa autovettura.

La nuova categorizzazione, in pratica, distingue gli esemplari che vanno dal 1939 al 1967 (indicati esclusivamente come "Typ 1 1939-1967") da quelli costruiti dopo il 1967, indicati come "Typ 1 1967-2003 (Käfer - Maggiolino)". Non è stata quindi fatta alcuna distinzione per il cosiddetto "Maggiolone", distinzione esistente solo in Italia e applicata in origine soltanto ai modelli "1302" e "1303" (che non indicano la cilindrata!), ma che poi fu generalmente estesa a tutti i modelli via via più recenti. Tuttavia, in alcuni post più vecchi ho usato tale denominazione nel corpo del testo, e tale rimane; sicuramente, però, non la userò più o comunque con molta parsimonia. 

In una sua mail, Simone B. mi ha suggerito un'ulteriore suddivisione tra il 1978 e il 2003, quando la produzione avvenne esclusivamente in Messico. Simone afferma che gli appassionati & superesperti del Typ 1 riescono a distinguere nettamente tra esemplari tedeschi e Vochos messicani; ma mi sembra che sia un'affettazione in un blog come questo, che non è dedicato solo al Maggiolino. Ricordiamo comunque che l'ultimo Maggiolino della storia uscì dalla fabbrica di Puebla il 30 luglio 2003.

Prima del 1967/68, in Italia, lo si chiamava semplicemente "la Volkswagen", con le varie pronuncie regionali (a Firenze, ad esempio, era Vusvàghe o Vusvàghen); solo pochissimi, per ovvi motivi, erano capaci di pronunciarlo correttamente in tedesco ['folks"va:gn]. Più volte nel TB ho ricordato che "la Volkswagen" era anche la comune denominazione pubblicitaria; in Italia nessuno lo chiamava "Tipo 1". Si doveva chiamare, in origine, KdF-Wagen, ove "KdF" è la sigla di Kraft durch Freude, "Forza attraverso la gioia", l'organizzazione dopolavoristica nazista cui in origine era stata assegnata la diffusione della vettura tra i lavoratori tedeschi e l'organizzazione dello schema di accantonamento sui salari che permise, con il suo gettito, di costruire gli impianti diWolfsburg. Le indicazioni sulle sue caratteristiche furono un'idea diretta di un noto progettista, tale Adolf Hitler: costui diede ordine all'ingegner Ferdinand Porsche di studiare una vettura che costasse 1000 Reichsmark, consumasse 7,5 litri di carburante ogni 100 km e fosse capace di trasportare cinque persone (vale a dire la "famiglia") oppure tre soldati e una mitragliatrice.

Nel TB, l'esemplare più vecchio sicuramente identificabile è questo, pubblicato il 18 luglio 2012:


 È stato immatricolato il 4 aprile 1961. Si tratta di un ritrovamento di Mark B.

Per quel che riguarda gli esemplari visti e fotografati di persona, il più vecchio è invece questo, pubblicato il 12 ottobre 2009 (ma la foto è del 27 settembre dello stesso anno):


È stato immatricolato il 7 febbraio 1962.  Batte di pochissimo questo (post del 21 gennaio 2010), immatricolato il 26 febbraio 1962.  Grazie a "Bollonet", la pagina ACI per il pagamento del bollo, è invece possibile risalire al 5 giugno 1963 per l'immatricolazione di questo esemplare:


Si tratta sicuramente di alcuni tra gli esemplari di Typ 1 più vecchi di Firenze e provincia, ma prosegue la "caccia" a quello che forse è il più vecchio ancora in circolazione: un esemplare targato FI 128367, di un qualche giorno del 1960. È stato da me avvistato una volta, circa tre anni fa, sul Ponte Rosso mentre attaccava la Bolognese, ma purtroppo mi è stato impossibile fotografarlo. Ma nessuno demorde.