Il Beetle's Day del 27 settembre ha avuto inizio ufficiale alle ore 15,20 circa, e in condizioni decisamente particolari. Il vostro Treggista preferito, infatti, era impegnato in un autentico trasporto sociale, alla guida del pulmino che si può vedere ripreso sullo sfondo nella prima foto, con il mitico Rocky Mancini -il quale, nonostante il suo autentico nome pugilistico è soltanto un bravissimo accompagnatore esperto nella difficile arte di bloccare le carrozzine.
Solo che il vostro Treggista, non avendo mangiato assolutamente nulla e trovandosi all'improvviso davanti ad un'invitantissimo bàrre (plurale fiorentino: bàrri, un bàrre, du' bàrri) che esponeva ancor più allettanti panini incartapecoriti, pizze del precambriano e paste la cui vetustà avrebbe fatto impallidire la famosa Luisona del Bar Sport di Stefano Benni, ei non seppe resistere e fiondòssi nell'esercizio per rimpinzarsi di quelle prelibatezze (innaffiate da un'imperdibile spuma al cedro ipergassata del '76, annata davvero storica). Uscendo così ristorato, prima di rimontare sul pulmino e affrontare le orrende code in salita della Salviati (detta familiarmente via Bruciafrizioni) e le discesine di via di Careggi, si imbatteva in quest' aggressivo, prominente, sfidante Maggiolone cabrio (ma con la capotte tirata su). Schwarz wie Kohlen, nero come il carbone.
Come nascono le cose? Il loro inizio ha una qualche influenza sul prosieguo? Esiste una logica? Ad esempio, esattamente nella strada accanto a quella dove ho fotografato il Maggiolone nero, ce n'è un altro (leggermente più recente, ma anche più attreggiato) che conosco letteralmente da anni, e che ancora non ho mai ripreso sempre nell'ottica di non riempire questo blog di un dato modello. Eppure orà dovrò farlo, per semplice giustizia. Nel frattempo, l'assenza di ogni logica mi ha fatto decidere di riprendere questo pur splendido esemplare di Maggiolone anni '70; quel che sarebbe venuto dopo, non potevo ancora immaginarlo...
(1. continua)
Solo che il vostro Treggista, non avendo mangiato assolutamente nulla e trovandosi all'improvviso davanti ad un'invitantissimo bàrre (plurale fiorentino: bàrri, un bàrre, du' bàrri) che esponeva ancor più allettanti panini incartapecoriti, pizze del precambriano e paste la cui vetustà avrebbe fatto impallidire la famosa Luisona del Bar Sport di Stefano Benni, ei non seppe resistere e fiondòssi nell'esercizio per rimpinzarsi di quelle prelibatezze (innaffiate da un'imperdibile spuma al cedro ipergassata del '76, annata davvero storica). Uscendo così ristorato, prima di rimontare sul pulmino e affrontare le orrende code in salita della Salviati (detta familiarmente via Bruciafrizioni) e le discesine di via di Careggi, si imbatteva in quest' aggressivo, prominente, sfidante Maggiolone cabrio (ma con la capotte tirata su). Schwarz wie Kohlen, nero come il carbone.
Come nascono le cose? Il loro inizio ha una qualche influenza sul prosieguo? Esiste una logica? Ad esempio, esattamente nella strada accanto a quella dove ho fotografato il Maggiolone nero, ce n'è un altro (leggermente più recente, ma anche più attreggiato) che conosco letteralmente da anni, e che ancora non ho mai ripreso sempre nell'ottica di non riempire questo blog di un dato modello. Eppure orà dovrò farlo, per semplice giustizia. Nel frattempo, l'assenza di ogni logica mi ha fatto decidere di riprendere questo pur splendido esemplare di Maggiolone anni '70; quel che sarebbe venuto dopo, non potevo ancora immaginarlo...
(1. continua)