Può darsi che le cose non accadano mai per caso, oppure che il cosiddetto caso sia una qualche costruzione che, costantemente, ci facciamo dentro. Prendiamo ad esempio oggi: è il 1° giugno, ed è esattamente un anno che il Treggia's Blog esiste.
Il vero inizio, però, è stato la sera del 31 maggio 2009, quando feci la prima fotografia, la "numero uno" nei cui confronti oramai mi comporto come Zio Paperone con il famoso decino. In questo caso, però, non era un decino ma un Cinquino:
Il vero inizio, però, è stato la sera del 31 maggio 2009, quando feci la prima fotografia, la "numero uno" nei cui confronti oramai mi comporto come Zio Paperone con il famoso decino. In questo caso, però, non era un decino ma un Cinquino:
E lo vedo ancora, sempre nella stessa strada, sempre là a ricordarmi che questo blog può essere sì nato un anno fa, ma che in realtà è nato quando sono nato io.
Ma dicevo del "caso", e di come oggi, a un anno di distanza, è intervenuto. Mi stavo da giorni chiedendo come avrei potuto "festeggiare" in modo adeguato questa ricorrenza, quando all'alba di stamani (saranno state le cinque poco più), di ritorno da un servizio notturno e in procinto di fare colazione a uno dei bar aperti a quell'ora (che tutti noi girator di notte conosciamo), il caso, cioè -probabilmente- la volontà, mi ha servito tutto quanto davanti agli occhi.
Con un Cinquino era iniziato tutto un anno fa, e con l'antenato di un Cinquino (una Fiat 500 C probabilmente degli anni '50, anche se ritargata nel fatidico e alquanto umido 1966 - raro esempio di ritargatreggia) oggi si festeggia il primo anniversario del TB, anche mandando in pensione la 1100 del Logo:
Che dite, così avrò festeggiato in modo proprio e misurato? Spero di sì. Del resto sono totalmente allergico a bilanci e roba del genere: non ci sarebbe, del resto, proprio nulla da "bilanciare". Questo blog è frutto della passionaccia di un signor nessuno, uno che va in giro a fotografare macchine vecchie; per i numeri e i numeretti, Blogspot mette a disposizione automaticamente tutto quanto, e in un colpo d'occhio.
Però...però almeno una cosa la ritengo doverosa. Doverosa, e mi fa anche un grandissimo piacere. Quando ho iniziato, assieme alla Piasintëina (la quale si chiama Daniela, e almeno per questa volta vorrei dirne il nome) il cui Treggismo latente mi piace pensare d'aver risvegliato, non immaginavo certamente che la cosa avrebbe così "preso" anche altre persone; intendevo solo andare avanti così alla God Executioner per dar libero sfogo a una cosa che mi garbava parecchio. A distanza di un anno, mi ritrovo con amiche e amici in una specie di Treggismo Militante, una vera e propria piccola Community (visto che anch'io uso le paroline trèndi...?) nata da un blog "asociale" che non ammette commenti scritti, e impippandosene allegramente di Facebook, di tutte le altre stronzate consimilari e di tutte le orge comunicative di questo rio tempo, che in realtà non comunicano niente.
Una Community che, peraltro, è come la intendo io: gente che si vede, che si conosce, che passa una giornata assieme a ragionare di ogni cosa e a mangiare bistecche o risottini con le verdure (ottimi, e lo dico ai Caporniani!), che si sposta carbonarescamente in fredde notti invernali (vero Dora?) e chi più ne ha, più ne metta. C'è chi fonda altri blog treggistici, chi spedisce una foto o decine...e tutti quanti con un pizzico, o un balenio, di antimateria. Il che non ci rende né speciali e né "super", ma semplicemente degli esseri umani che, anche giocherellando, in qualche modo non si arrendono.
E mi piace nominarle una per una, queste persone, ricominciando da Daniela la Piasintëina. Dora che un giorno, forse, si comprerà una Codacchina e che tornerà all'Elba. Il Colonnello Kurtz e i suoi "mezzi inutili" tra Parigi e la Calabria. Cristina la Meharista e i suoi giri del mondo assieme al fidanzato, pure Treggista chevronné. I Caporniani, ovvero Giulio e Simone (con rispettive famiglie), nel ricordo di una certa stradina collinare dove tutto è cominciato: loro le tregge non solo le fotografano, ma se le comprano (beati assai...) Ionis 56 e il suo pantreggismo giglio-ischi-procidano (ma anche con qualche puntatina a Firenze). E ancora quelli meno assidui ma sempre importanti, come Michele dal Piemonte, e i contagiati come Sassicaia Molotov, Alberto Tonelli (il primo che ha linkato il TB al suo blog), Harmonica ed altri.
E, assieme a loro, vorrei anche ringraziare, se leggono, le decine (letteralmente) di proprietari e proprietarie di tregge che ho inseguito, fermato per la strada, fotografato esclamando cose assurde (del tipo: Stampa!), spiegato in 5 secondi che cosa stavo facendo e perché, eccetera. Non ce n'è mai stato uno o una che si sia dimostrato contrario, anzi: c'è chi si è perfino messo in posa in barba alle scemenze sulla privacy, all'altra notevole idiozia delle targhe oscurate, e dimostrando che, almeno in un granello, in una bischerata, in quel che che chiamatela come vi pare, forse la cosiddetta gente è migliore, o meno peggiore, di quel che si pensa; e che il mondo, e una città, è spesso molto diversa da quel che dicono le gazzette a base di paura.
Insomma, per finire:
Buon Compleanno, Treggia's Blog!