domenica 11 marzo 2012

Dipinto dell'Orcagna con bollini




L'autentica venerazione che ho per la Dea, o Squalo che dir si voglia, ha fatto si ché, finalmente, mi decidessi a istituire una categoria autonoma a lei dedicata, staccandola dal resto delle Citroën; il numero oramai c'era tutto, e questa "celestiale" del 1970 la rimpingua ulteriormente. Mi è garbato particolarmente d'averla trovata in una strada dedicata a un grande artista rinascimentale, ci sta particolarmente bene in quanto pienissima opera d'arte automobilistica. Opera d'arte sí, ma anche vettura d'uso; è particolarmente difficile, nel caso della Déesse, che chi ancora ne ha una la tenga assopita in un garage tirandola fuori solo in qualche occasione particolare. La adopera, invece; ci va in giro, se ne serve per le normali incombenze, affronta ancora il traffico cittadino badando di metterci un impianto a gas (i consumi di benzina di questa vettura sono sempre stati noti per essere agghiaccianti) e la parcheggia dove si trova, tipo in questa zona in cui trovare un posto è una chimera quasi irrealizzabile. Ma per il nostro dipinto dell'Orcagna nulla dev'essere impossibile; son quaranta e rotti anni che gira, come testimoniato anche dalla sua collezione di bollini: