lunedì 5 marzo 2012

La vera belva


Gnämo subito immèdiasse rèsse: questa è una Jaguar Mark VIII immatricolata a Firenze nel 1958. La sua presenza in un garage fiorentino mi era stata segnalata da Mark B. (e chi altri?), dove l'ho regolarmente trovata dopo avere...sbagliato garage ed essere entrato in quello accanto. Se ne sta in un angolo, imponente, maestosa, con solo un leggero filo di polvere addosso. E' priva della targa posteriore, ma ha ancora quella anteriore: FI 111661. Oserei dire con un certo grado di ragionevolezza che è l'unica autovettura del genere presente non soltanto nella città di Firenze; mi garberebbe sinceramente sapere quante ne siano rimaste in circolazione in tutta Italia. Fotografarla non è stato semplice: è ben nota la tendenza dei garagisti a riporre le vetture più "in vista" negli angoli meno raggiungibili. Qui il Treggista Militante® deve sapersi momentaneamente trasformare in acrobata, sfiorar muri e torcersi innaturalmente.


La parola giaguaro (inglese, francese e altre lingue: jaguar) sembra essere derivata dalle lingue di ceppo tupí-guaraní, dove yagwara significa semplicemente "belva, bestia". A tale parola, per indicare specificamente il grosso felino, è stato aggiunto il suffisso aggettivale -été, dimodoché yagwarété, la denominazione guaraní della panthera onca, significa "vera belva". Alle lingue occidentali, per tramite del "tupinambá" (una lingua franca di commercio usata nella zona), è arrivata per tramite del portoghese jaguar. Una vera belva, sí. Credo che poche volte il nome di una casa produttrice di automobili sia stato più adatto. La "Serie Mark", numerata solennemente e regalmente con le cifre romane, andò dalla I alla X; His Royal Highness Mark VIII fu prodotto dal 1956 al 1958, e se qualcuno si stupisce di tale esiguo periodo, deve sapere che un suo predecessore, Mark VI, fu prodotto in due soli esemplari. Mark VIII era peraltro pressoché identico al suo immediato predecessore, Mark VII: lungo tre metri e 48 millimetri, un motore a sei cilindri in linea di 3442 cm3 di cilindrata, due carburatori, 210 CV di potenza massima erogata. Una vera belva, appunto, considerato anche che questo mastodonte arrivava a 170 kmh. Fu prodotto in 6227 esemplari.



Veduta ravvicinata del muso e della targa anteriore originale.

Un vero peccato che non sia presente la targa posteriore, anche se sarebbe stata di difficile accesso dato che la vettura è stata letteralmente addossata alla parete: