Gli anni '50 furono gli anni d'oro della fantascienza. Gli anni di Cyril Kornbluth e dei Marching Morons. Gli anni di Sturgeon e della sua Legge. Di Matheson, di Van Vogt, di Robert Bloch. E gli anni delle macchine der Dumila, naturalmente. In officine di pianeti sconosciuti, tipo il lontanissimo pianeta Modena, si preparavano in stretto incognito le automobili der futuro, quelle che prima o poi avrebbero abolito le róte (con la "ó" stretta tipica dell'Elbano occidentale, diciamo dal Colle Palombaia fino a Chiessi) e sarebbero volate libere nel cielo. In un angolo del pianeta Modena, lontano da Maranello e dalla Ferrarònzola nazionalpopolare, tale signor Stanguellini, prendendo a volte come base una Fiat e altre volte procedendo di capa sua, fabbricava le macchine che dico der Dumila: le fabbricava der Tremila, der Quattromila e anche oltre. Era gente, quella là come lo Stanguellini, che ci avevano l'antimateria addosso. E allora guardatela proprio ora ner Dumila e rotti, questa macchina. Non provate un certo nescio quid? Non vi viene la voglia di farvi cascare le braccia, mentre ir Dumila è arrivato coi suoi SUV di merda, con i marchetingh standardizzati e con le sicurissime banalità di un avvenire regredito? La prossima astronave per il pianeta Modena parte stanotte. È questa Stanguellini Fiat del 1954.