Qualche giorno fa, l'amico e Co-treggista Fabrizio, il nume delle Tregge Genovesi, mi ha scritto della sua grande passione per le tregge accarcassate, quelle ridotte oramai a ruderi e abbandonate nei campi o, comunque, nei posti più improbabili. A costo di suscitare qualche pur giustificata remora di carattere ambientalista, devo confessare che anch'io nutro la stessa passione. Andare a scovare cose del genere fa sconfinare il Treggismo Militante nel Tregging, vale a dire l'incrocio tra il Treggismo e il Trekking.
Così mi pregio di dedicare a Fabrizio questo stupefacente ritrovamento per il quale, a dire il vero, ho dovuto fare ben poco Tregging, dato che siamo praticamente a cento metri da casa mia, all'Isolotto. L'Isolotto, lo ripeto, è un quartiere molto bizzarro: casermoni e vialoni, sì, ma anche zone fluviali, parchi, antiche borgate sopravvissute (San Bartolo, Santa Maria a Cintoia...) e pezzi di campagna bella e buona, con tanto di cascine che vendono le òva fresche. E un cementificio in piena regola. Non camperei in altro posto che all'Isolotto, aggiungo. La domenica si può pigliare, fare due passi, ritrovarsi in un altro mondo e scovare una betoniera. E una beton-treggia, mi sa, ancora non la avevate mai vista!
Spero davvero che a Fabrizio, con la sua grande passione per le carcasse, faccia piacere perché si tratta di una cosa che ritengo assolutamente unica. In effetti, "smaltire" una betoniera intera non dev'essere una cosa semplice. Oramai l'antica betoniera si è fusa col paesaggio, quasi fosse un elemento di archeologia industriale; dev'essere stata, credo un camion MAN anche se non ne posso essere certo e non posso accedere al terreno (la foto l'ho presa infilando la Kodak oltre la rete di recinzione). Ad ogni modo, gironzolerò ancora in quelle plaghe. L'Isolotto non finisce mai di stupire.
Così mi pregio di dedicare a Fabrizio questo stupefacente ritrovamento per il quale, a dire il vero, ho dovuto fare ben poco Tregging, dato che siamo praticamente a cento metri da casa mia, all'Isolotto. L'Isolotto, lo ripeto, è un quartiere molto bizzarro: casermoni e vialoni, sì, ma anche zone fluviali, parchi, antiche borgate sopravvissute (San Bartolo, Santa Maria a Cintoia...) e pezzi di campagna bella e buona, con tanto di cascine che vendono le òva fresche. E un cementificio in piena regola. Non camperei in altro posto che all'Isolotto, aggiungo. La domenica si può pigliare, fare due passi, ritrovarsi in un altro mondo e scovare una betoniera. E una beton-treggia, mi sa, ancora non la avevate mai vista!
Spero davvero che a Fabrizio, con la sua grande passione per le carcasse, faccia piacere perché si tratta di una cosa che ritengo assolutamente unica. In effetti, "smaltire" una betoniera intera non dev'essere una cosa semplice. Oramai l'antica betoniera si è fusa col paesaggio, quasi fosse un elemento di archeologia industriale; dev'essere stata, credo un camion MAN anche se non ne posso essere certo e non posso accedere al terreno (la foto l'ho presa infilando la Kodak oltre la rete di recinzione). Ad ogni modo, gironzolerò ancora in quelle plaghe. L'Isolotto non finisce mai di stupire.