Per terminare l'incontro-scontro con la "Mille Miglia storica" del 2011, ecco una vera e propria zuppa finale di spiderini Triumph di varie epoche (ricordiamo che, a Firenze, si dice rigorosamente Triùmpe, e che Tràiunf verrebbe considerato il nome di un'astronave aliena).
La prima, quella rossa padovana sul bisarcone, è una Spitfire del 1982. Anche qui, per quanto riguarda la pronuncia, ricordo che a Firenze si deve dire spitfìre così come si scrive, e non azzardarsi nemmeno a fare il ganzino della spitfàiaa. Se poi si volesse dire "sputafuoco", ché tanto quello vuol dire, sarebbe ancora meglio. Originariamente, le Spitfire erano dovute al designer italiano Giovanni Michelotti; e l'italica mano si vede bene. E' uno spider che non ha assolutamente nulla d'inglese, e ricorda decisamente il classico Duetto dell'Alfa Romeo.
Inglesissimo, invece, è l'appeal della seconda Triumph, quella (ahimè) ritargata e "pluridecorata" con ogni sorta di pataccone autodepocale. E' una TR3 in piena regola (risalente quindi agli anni tra il 1955 e il 1962), e le decorazioni le merita tutte quante.
La prima, quella rossa padovana sul bisarcone, è una Spitfire del 1982. Anche qui, per quanto riguarda la pronuncia, ricordo che a Firenze si deve dire spitfìre così come si scrive, e non azzardarsi nemmeno a fare il ganzino della spitfàiaa. Se poi si volesse dire "sputafuoco", ché tanto quello vuol dire, sarebbe ancora meglio. Originariamente, le Spitfire erano dovute al designer italiano Giovanni Michelotti; e l'italica mano si vede bene. E' uno spider che non ha assolutamente nulla d'inglese, e ricorda decisamente il classico Duetto dell'Alfa Romeo.
Inglesissimo, invece, è l'appeal della seconda Triumph, quella (ahimè) ritargata e "pluridecorata" con ogni sorta di pataccone autodepocale. E' una TR3 in piena regola (risalente quindi agli anni tra il 1955 e il 1962), e le decorazioni le merita tutte quante.