Proseguendo con le "foto dimenticate", eccoci ad una che, in realtà, dimenticata non lo era affatto. Semplicemente non mi ero mai deciso a metterla per la sua estrema "evanescenza"; ma andiamo per ordine.
E' l'unica appena decente di tutta una serie di foto prese al volo (nell'estate del 2011) di un Garelli Mosquito 315. Tutte le altre sono state eliminate in quanto, purtroppo, improponibili; e anche per questa, bisogna subito "interpretarla" e, invitando comunque a ingrandirla, dire che è targata FE 17773 e che il motorino è quindi immatricolato nel 1953. Un motorino del 1953 non è roba che s'incontra tutti i giorni, perdipiù col normalissimo sedere d'un signore che se ne serve per andare in giro, con tanto di regolare casco e in una bella mattinata estiva qualsiasi.
Il Garelli Mosquito 315 è stato l'evoluzione del Mosquito, il famosissimo motore venduto smontato da applicare alle biciclette. Con un litro di miscela si facevano settanta chilometri alla velocità di trenta chilometri all'ora. Poco dopo, la Garelli pensò di mettere in vendita una bicicletta col Mosquito già applicato: era il 315, ed era nato il primo motorino in piena regola (però che doveva essere targato regolarmente, in quanto considerato motociclo). La legislazione sugli scooter senza targa e guidabili dai quattordicenni è posteriore.
Peccato non aver potuto, a suo tempo, fare delle fotografie migliori perché questo è davvero un pezzo rarissimo; può essere che, impolverati in qualche garage o magazzino, ne esistano diversi altri ma vederne uno in giro è pressoché impossibile. Mi decido allora a pubblicare questa foto in cui, francamente, si notano più una schiena e un culo che la vetusta Zanzara. Come si può vedere, le metafore entomologiche sono sempre state all'ordine del giorno per i motorini italiani. Tra zanzare e vespe è stata fatta tutta una storia.
E' l'unica appena decente di tutta una serie di foto prese al volo (nell'estate del 2011) di un Garelli Mosquito 315. Tutte le altre sono state eliminate in quanto, purtroppo, improponibili; e anche per questa, bisogna subito "interpretarla" e, invitando comunque a ingrandirla, dire che è targata FE 17773 e che il motorino è quindi immatricolato nel 1953. Un motorino del 1953 non è roba che s'incontra tutti i giorni, perdipiù col normalissimo sedere d'un signore che se ne serve per andare in giro, con tanto di regolare casco e in una bella mattinata estiva qualsiasi.
Il Garelli Mosquito 315 è stato l'evoluzione del Mosquito, il famosissimo motore venduto smontato da applicare alle biciclette. Con un litro di miscela si facevano settanta chilometri alla velocità di trenta chilometri all'ora. Poco dopo, la Garelli pensò di mettere in vendita una bicicletta col Mosquito già applicato: era il 315, ed era nato il primo motorino in piena regola (però che doveva essere targato regolarmente, in quanto considerato motociclo). La legislazione sugli scooter senza targa e guidabili dai quattordicenni è posteriore.
Peccato non aver potuto, a suo tempo, fare delle fotografie migliori perché questo è davvero un pezzo rarissimo; può essere che, impolverati in qualche garage o magazzino, ne esistano diversi altri ma vederne uno in giro è pressoché impossibile. Mi decido allora a pubblicare questa foto in cui, francamente, si notano più una schiena e un culo che la vetusta Zanzara. Come si può vedere, le metafore entomologiche sono sempre state all'ordine del giorno per i motorini italiani. Tra zanzare e vespe è stata fatta tutta una storia.