Nel TB esistono alcune "categorie nascoste", quelle che non saranno mai istituite ma che ci sono eccome, e si fanno sentire. Le tregge perdute, ad esempio; quelle sfuggite sotto il naso e ancora non ritrovate. Sono tante. Oppure le tregge da una vita; ecco, questa qui è proprio una di queste. Da una vita intera che la vedo in giro a Firenze; mi ricordo addirittura di un passaggio in via Campo d'Arrigo moltissimi anni fa, quando credevo, chissà perché, che fosse una vecchia Volvo. Il Treggista prende a volte degli abbagli che hanno del clamoroso!
Le Tregge-Da-Una-Vita hanno una caratteristica: sono sempre in movimento, in circolazione. Sembra che ci abbiano davvero il pepe al culo, non si fermano mai. Mai una volta di beccarle parcheggiate, slurp, a meno ovviamente di non sapere esattamente dove sostano; poi, un bel giorno, succede. Pigli una strada pressoché a casaccio (il famoso Dio dei Bivi), ed eccotela là. Quella che cercavi da una vita. Quella che era come l'Araba Fenice. Quella che t'aveva fatto smadonnare mentre ti passava davanti per l'ennesima volta, inarrestabile. Lei, insomma: la Morris Minor 1000 ritargata due volte, di chissà quale cavolo d'anno fa e immatricolata prima a Roma e poi a Firenze il 13 settembre 1981 (dodici giorni prima che compissi diciott'anni). Tenuta come uno specchio. Bellissima. E, soprattutto, ferma, finalmente. In una giornata di sole quasi accecante, come a volte accade d'inverno. Da una vita sí, e ora tocca ad altre. Ce ne sono, sotto a chi tocca.
Le Tregge-Da-Una-Vita hanno una caratteristica: sono sempre in movimento, in circolazione. Sembra che ci abbiano davvero il pepe al culo, non si fermano mai. Mai una volta di beccarle parcheggiate, slurp, a meno ovviamente di non sapere esattamente dove sostano; poi, un bel giorno, succede. Pigli una strada pressoché a casaccio (il famoso Dio dei Bivi), ed eccotela là. Quella che cercavi da una vita. Quella che era come l'Araba Fenice. Quella che t'aveva fatto smadonnare mentre ti passava davanti per l'ennesima volta, inarrestabile. Lei, insomma: la Morris Minor 1000 ritargata due volte, di chissà quale cavolo d'anno fa e immatricolata prima a Roma e poi a Firenze il 13 settembre 1981 (dodici giorni prima che compissi diciott'anni). Tenuta come uno specchio. Bellissima. E, soprattutto, ferma, finalmente. In una giornata di sole quasi accecante, come a volte accade d'inverno. Da una vita sí, e ora tocca ad altre. Ce ne sono, sotto a chi tocca.