martedì 13 marzo 2012

Eterne provvisorietà




Il presente Maggiolino del 1980, d'un bel color caffellatte da inzupparci dentro pane o biscotti, è anche una di quelle tipiche manifestazioni d'eterna provvisorietà che caratterizzano l'Italia persino nelle apparenti banalità. Avete mai visto, all'estero, una macchina che reca una targa provvisoria, confezionata a mano, da trentadue anni o giù di lì? In Francia, ad esempio, dove le targhe non le fabbrica lo stato ma qualsiasi officina o agenzia assicurativa una volta presentato il numero assegnato, se uno perde o danneggia la targa basta andare a farsela rifare (a proprie spese, ma non costa nulla o quasi). In Italia, invece, bisogna aspettare che la targa venga riconsegnata (o fare una nuova immatricolazione). Nel frattempo, targa fatta a mano. Pennarelli, cartone, legno compensato, trasferelli, computer, cellophan...tutto fa brodo. E così può capitare che una vettura del 1980 viaggi con la targa anteriore "faidatté" finché morte non vi separi.