Dopo parecchi anni è oramai possibile, fortunatamente, parlare di differenze sostanziali tra una Golf e una Gòrfe. Questa qui è una Gòrfe. Un po' condivide il destino delle Mercedes: col tempo si umanizza e cessa di essere la macchina del fighetto per antonomasia, col suo numero variabile di valvole e un puzzo di fascistello da tre soldi bucati che solo il tempo, lo ripeto, riesce ad eliminare. Sui guidatori delle Golf sono stati scritti trattati interi, specialmente se di età inferiore agli anni ventiquattro: ciò ne ha fatto, probabilmente, l'auto più stiantàta della storia dato che metterla in mano a un demente di neopatentato, o comunque di giovinotto fava assai, ha riempito i cimiteri e, purtroppo, spesso di gente che non c'entrava niente e che ha avuto soltanto lo sculo di incrociare il golfista che faceva il bischero. Le Golf di prima generazione, però, intreggendosi si sono scrollate di dosso quest'aura non propriamente positiva; in alcuni casi sono persino diventate simpatiche. E sono, appunto, diventate delle Gòrfe.