Carrara, cave a anarchia. Inutile scagliarsi snobisticamente contro i simboli, quando questi simboli corrispondono alla Storia; e la Storia, per definizione, sceglie da sola come manifestarsi; anche nelle cose meno evidenti.
Carrara, peraltro, non l'ho conosciuta a lungo. Echi della Storia, appunto; ci sono volute delle persone che me la hanno fatta conoscere, e in uno dei modi che mi sono più congeniali: la musica e le canzoni. Ho avuto modo di parlarne, ieri, con una persona che conosce bene quei posti, e che di quei posti ha conservato ciò che chiama "strane anarchie". Trovo bello quel suo uso del plurale, perché l'Anarchia intesa come qualcosa di granitico e di unico è esattamente il suo controsenso. A Carrara, alla sua Marina e sui suoi monti ho avuto modo di girare un po', in giornate luminose d'estate.
Poiché la Storia, come ho detto, sceglie da sola come manifestarsi, essa si è manifestata anche in qualche modo che rientra nell'ambito di questo blog. Ovviamente ci speravo; e a mo' di exergo ho scelto volutamente questa autovettura di cui la natura si sta reimpossessando. Non è una visione comune, anche perché non siamo affatto in un cimitero delle automobili ma nell'aia di un'osteria di campagna, in un luogo antico come la Storia stessa. Un luogo di fantasmi che si perdono nella notte dei tempi. Forse anche il fantasma di questa macchina va su e giù rombando dai monti al mare, dalla Cava al Galeone; intanto la sua carcassa reca rami e pesante legna.
Nulla di gentile. Ruvida asperità che cagiona la Differenza. Anche in questi orribili tempi, Carrara e la sua terra riescono ancora a recare il marchio della Diversità; e un blog come questo è chiamato a dar conto di un aspetto di essa. Di poco conto, direte; si tratta di vecchie automobili. Ma sono vecchie automobili che devono essere inserite in un contesto ben preciso. Non so se riuscirà a trasparire, se con questo e con i post che seguito riuscirà appena a trapelare. Ma vale la pena provare.
Carrara, peraltro, non l'ho conosciuta a lungo. Echi della Storia, appunto; ci sono volute delle persone che me la hanno fatta conoscere, e in uno dei modi che mi sono più congeniali: la musica e le canzoni. Ho avuto modo di parlarne, ieri, con una persona che conosce bene quei posti, e che di quei posti ha conservato ciò che chiama "strane anarchie". Trovo bello quel suo uso del plurale, perché l'Anarchia intesa come qualcosa di granitico e di unico è esattamente il suo controsenso. A Carrara, alla sua Marina e sui suoi monti ho avuto modo di girare un po', in giornate luminose d'estate.
Poiché la Storia, come ho detto, sceglie da sola come manifestarsi, essa si è manifestata anche in qualche modo che rientra nell'ambito di questo blog. Ovviamente ci speravo; e a mo' di exergo ho scelto volutamente questa autovettura di cui la natura si sta reimpossessando. Non è una visione comune, anche perché non siamo affatto in un cimitero delle automobili ma nell'aia di un'osteria di campagna, in un luogo antico come la Storia stessa. Un luogo di fantasmi che si perdono nella notte dei tempi. Forse anche il fantasma di questa macchina va su e giù rombando dai monti al mare, dalla Cava al Galeone; intanto la sua carcassa reca rami e pesante legna.
Nulla di gentile. Ruvida asperità che cagiona la Differenza. Anche in questi orribili tempi, Carrara e la sua terra riescono ancora a recare il marchio della Diversità; e un blog come questo è chiamato a dar conto di un aspetto di essa. Di poco conto, direte; si tratta di vecchie automobili. Ma sono vecchie automobili che devono essere inserite in un contesto ben preciso. Non so se riuscirà a trasparire, se con questo e con i post che seguito riuscirà appena a trapelare. Ma vale la pena provare.