Ed eccoci di nuovo in compagnia di I.N.S.C.O. e delle sue impareggiabili tregge transcaucasiche. Siamo ancora in Georgia, presumibilmente nella capitale Tbilisi, e quella che vedete è proprio lei: una classicissima Lada 2103, che come tutte le sue omologhe dal numero 2101 al 2107 è più conosciuta con l'appellativo di Zhiguli (si pronuncia jìguli, con la "j" francese di "Jean" e l'accento sulla prima "i", per distinguerla da una famosa caramellina in voga negli anni '70).
Come per tutte le case automobilistiche dell'ex URSS, è piuttosto complicato seguirne la storia. La Lada-VAZ nacque nel 1964 per diretta decisione del governo sovietico, il quale, per "motorizzare in massa" l'Unione Sovietica, decise di costruire un colossale impianto di produzione ubicato nientemeno che a Tol'jatti. Tol'jatti (in cirillico Тольятти), città di quasi 800.000 abitanti sul Volga, nell'oblast' di Samara, si chiamò dal 1780 (anno in cui fu fondata) al 1964 Stavropol'-na-Volge, vale a dire, più o meno, Città della Croce sul Volga (stavropol' è la resa russa del greco bizantino Σταυρόπολις); ma quando, nel 1964, il segretario del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti trapassò giustappunto in URSS in concomitanza con la suddetta decisione di impiantare il colossale complesso automobilistico, le fu cambiato nome e fu intitolata appunto al defunto Migliore. Nome che non ha cambiato neppure con la fine dell'URSS: la città si chiama ancora Tol'jatti, anche se dalle nostre parti la si chiama -del tutto arbitrariamente- Togliattigrad (evidentemente per assonanza con Stalingrad, Leningrad eccetera). Insomma, come dire: mica è da tutti farsi intitolare una città di quelle dimensioni. Da parte mia, mi accontenterei anche di un villaggio di 150 abitanti in Siberia, a condizione però che ci sia il -grad. Qui non transigo. Voglio il Venturigrad (Вентуриград) o, al limite, qualcosa di molto sovjetskij come Treggiabloggograd-na-Lene (Треджаблоггоград-на-Лене).
Nella scelta di intitolare la città a Togliatti, però, non dovette entrarci soltanto l'ammirazione e la riconoscenza per il segretario del PCI. La linea di produzione del colossale impianto, infatti, era quella della Fiat 124 (auto già nata "sovietica" in quanto a linea, verrebbe da dire): 270 km di linea e una capacità produttiva di 1.000.000 di auto all'anno. Da notare che l'accordo fu firmato in persona dall'AD della Fiat Vittorio Valletta, notorio massone nonché denunciato a suo tempo dal CLN come collaborazionista con gli occupanti tedeschi. Come dire: gli affari sono affari, e non si può guardare tanto per il sottile con buona pace degli operai che erano stati ammazzati e deportati per difendere le fabbriche nel 1943.
Cominciò così la produzione delle Zhiguli, l' "autocinetum sovieticum" per eccellenza: tutta la serie "2100", ancora in produzione e tutta a base di Fiat 124 e 125, nonostante la Lada-VAZ sia stata attualmente acquisita dal gruppo Renault. La 2103 che vedete oggi qui in Georgia è la replica della 125. Come ultime curiosità, va detto che "Lada", secondo un'interpretazione diffusa, sarebbe una divinità lituana che impersonifica l'amore e l'amicizia. Secondo altri, invece, deriverebbe dal nome della lad'ja, un tipo di imbarcazione tipica russa. Il logo della Lada-VAZ è infatti la stilizzazione dell'imbarcazione con cui l'eroe popolare cosacco Sten'ka Razin attraversò il Mar Caspio fomentando nel XVII secolo la rivolta dei servi della gleba contro il regime zarista. VAZ, tipica sigla soviet-style, significa Volzhskij Avtomobilnyj Zavod (Волжский автомобильный завод), vale a dire: "Fabbrica di Automobili del Volga".
Come per tutte le case automobilistiche dell'ex URSS, è piuttosto complicato seguirne la storia. La Lada-VAZ nacque nel 1964 per diretta decisione del governo sovietico, il quale, per "motorizzare in massa" l'Unione Sovietica, decise di costruire un colossale impianto di produzione ubicato nientemeno che a Tol'jatti. Tol'jatti (in cirillico Тольятти), città di quasi 800.000 abitanti sul Volga, nell'oblast' di Samara, si chiamò dal 1780 (anno in cui fu fondata) al 1964 Stavropol'-na-Volge, vale a dire, più o meno, Città della Croce sul Volga (stavropol' è la resa russa del greco bizantino Σταυρόπολις); ma quando, nel 1964, il segretario del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti trapassò giustappunto in URSS in concomitanza con la suddetta decisione di impiantare il colossale complesso automobilistico, le fu cambiato nome e fu intitolata appunto al defunto Migliore. Nome che non ha cambiato neppure con la fine dell'URSS: la città si chiama ancora Tol'jatti, anche se dalle nostre parti la si chiama -del tutto arbitrariamente- Togliattigrad (evidentemente per assonanza con Stalingrad, Leningrad eccetera). Insomma, come dire: mica è da tutti farsi intitolare una città di quelle dimensioni. Da parte mia, mi accontenterei anche di un villaggio di 150 abitanti in Siberia, a condizione però che ci sia il -grad. Qui non transigo. Voglio il Venturigrad (Вентуриград) o, al limite, qualcosa di molto sovjetskij come Treggiabloggograd-na-Lene (Треджаблоггоград-на-Лене).
Nella scelta di intitolare la città a Togliatti, però, non dovette entrarci soltanto l'ammirazione e la riconoscenza per il segretario del PCI. La linea di produzione del colossale impianto, infatti, era quella della Fiat 124 (auto già nata "sovietica" in quanto a linea, verrebbe da dire): 270 km di linea e una capacità produttiva di 1.000.000 di auto all'anno. Da notare che l'accordo fu firmato in persona dall'AD della Fiat Vittorio Valletta, notorio massone nonché denunciato a suo tempo dal CLN come collaborazionista con gli occupanti tedeschi. Come dire: gli affari sono affari, e non si può guardare tanto per il sottile con buona pace degli operai che erano stati ammazzati e deportati per difendere le fabbriche nel 1943.
Cominciò così la produzione delle Zhiguli, l' "autocinetum sovieticum" per eccellenza: tutta la serie "2100", ancora in produzione e tutta a base di Fiat 124 e 125, nonostante la Lada-VAZ sia stata attualmente acquisita dal gruppo Renault. La 2103 che vedete oggi qui in Georgia è la replica della 125. Come ultime curiosità, va detto che "Lada", secondo un'interpretazione diffusa, sarebbe una divinità lituana che impersonifica l'amore e l'amicizia. Secondo altri, invece, deriverebbe dal nome della lad'ja, un tipo di imbarcazione tipica russa. Il logo della Lada-VAZ è infatti la stilizzazione dell'imbarcazione con cui l'eroe popolare cosacco Sten'ka Razin attraversò il Mar Caspio fomentando nel XVII secolo la rivolta dei servi della gleba contro il regime zarista. VAZ, tipica sigla soviet-style, significa Volzhskij Avtomobilnyj Zavod (Волжский автомобильный завод), vale a dire: "Fabbrica di Automobili del Volga".