A Fontesanta ci vo una volta all'anno, la prima settimana di settembre, e sempre per la medesima occasione.
Fontesanta si trova in mezzo a un bosco fitto, sopra San Donato in Collina; per arrivarci, bisogna fare una strada sterrata terrificante che s'inerpica su per la foresta. Qualcosa da lasciarci sospensioni, coppa dell'olio e marmitta (che, una volta, ci ho effettivamente lasciato); per salire a Fontesanta, una volta, confesso di essermi fatto dare un passaggio da uno con un SUV, tradendo tutti i miei princìpi, ma a Fontesanta, in quella prima settimana di settembre, c'è la festa della Brigata Sinigaglia.
Di quei ragazzi che, una settantina d'anni fa, presero le armi e salirono sui monti per andare a combattere il nazifascismo, ne sono rimasti in pochissimi, e ogni anno son sempre di meno; eppure ogni anno, sfidando anche la stradaccia, su in Fontesanta si è sempre di più. La cosa, sicuramente, ha del misterioso; e ancor più misteriosa è la tradizione che, per quel che mi riguarda, accompagna ogni mia salita in quegli impervi luoghi. E si tratta di una tradizione squisitamente treggistica che vado ad esporre brevemente: ogni volta che vado lassù, all'inizio della strada (ancora nell'abitato e, soprattutto, ancora e fallacemente asfaltata prima della specie di calvario che c'è da fare), becco una treggia, e di quelle sode. Quest'anno, poi, come si vedrà ne ho beccate addirittura due, una il sabato a salire e una alla domenica a scendere (perché la festa in Fontesanta dura due giorni, con alcuni temerari che piantano le tende oppure, e non so come facciano, salgono su col camper).
All'inizio della strada c'è una chiesetta, e i primi di settembre, assieme al classico maggio, sono tra i periodi più gettonati per i matrimoni. Lungi da me ripetere una delle mie classiche tirate contro sposalizi, famiglie e quant'altro: a lungo andare si rischia di diventare nojosi. Dirò soltanto che, da qualche tempo, parecchi sponsali hanno rinunciato, dal punto di vista automobilistico, al solito macchinone agghindato e si sono invece rivolti a delle belle tregge come questa (magari tenute con amore da qualche parente o amico), senza l'ombra di un (peraltro banale) ornamento. Applausi a scena aperta, dunque, per questo matrimonio treggistico settembrino che si è servito di una Opel Kadett Coupé rossa fiammante immatricolata il 1° gennaio 1971.
Può essere che gli sposi, dietro, siano stati un po' strettini, e può essere pure che, in fondo, la cosa non sia loro dispiaciuta pregustando -come tutti ci auguriamo- le delizie della notte. Il vostro Treggista Preferito®, naturalmente, era invece impegnato in ben altre delizie essendosi ritrovato davanti, per l'ennesima annata, alla tradizionale Treggia di Fontesanta, o Holysource Treggia. Un "evviva gli sposi!" sorge quindi spontaneo.
I quali sposi, ne sono certo, non obietteranno a che, come commento musicale per questo post, abbia scelto proprio Insorgiam!, vale a dire l'inno della Brigata Sinigaglia. Inno registrato proprio in Fontesanta ed eseguito dal Menestrello:
Di quei ragazzi che, una settantina d'anni fa, presero le armi e salirono sui monti per andare a combattere il nazifascismo, ne sono rimasti in pochissimi, e ogni anno son sempre di meno; eppure ogni anno, sfidando anche la stradaccia, su in Fontesanta si è sempre di più. La cosa, sicuramente, ha del misterioso; e ancor più misteriosa è la tradizione che, per quel che mi riguarda, accompagna ogni mia salita in quegli impervi luoghi. E si tratta di una tradizione squisitamente treggistica che vado ad esporre brevemente: ogni volta che vado lassù, all'inizio della strada (ancora nell'abitato e, soprattutto, ancora e fallacemente asfaltata prima della specie di calvario che c'è da fare), becco una treggia, e di quelle sode. Quest'anno, poi, come si vedrà ne ho beccate addirittura due, una il sabato a salire e una alla domenica a scendere (perché la festa in Fontesanta dura due giorni, con alcuni temerari che piantano le tende oppure, e non so come facciano, salgono su col camper).
All'inizio della strada c'è una chiesetta, e i primi di settembre, assieme al classico maggio, sono tra i periodi più gettonati per i matrimoni. Lungi da me ripetere una delle mie classiche tirate contro sposalizi, famiglie e quant'altro: a lungo andare si rischia di diventare nojosi. Dirò soltanto che, da qualche tempo, parecchi sponsali hanno rinunciato, dal punto di vista automobilistico, al solito macchinone agghindato e si sono invece rivolti a delle belle tregge come questa (magari tenute con amore da qualche parente o amico), senza l'ombra di un (peraltro banale) ornamento. Applausi a scena aperta, dunque, per questo matrimonio treggistico settembrino che si è servito di una Opel Kadett Coupé rossa fiammante immatricolata il 1° gennaio 1971.
Può essere che gli sposi, dietro, siano stati un po' strettini, e può essere pure che, in fondo, la cosa non sia loro dispiaciuta pregustando -come tutti ci auguriamo- le delizie della notte. Il vostro Treggista Preferito®, naturalmente, era invece impegnato in ben altre delizie essendosi ritrovato davanti, per l'ennesima annata, alla tradizionale Treggia di Fontesanta, o Holysource Treggia. Un "evviva gli sposi!" sorge quindi spontaneo.
I quali sposi, ne sono certo, non obietteranno a che, come commento musicale per questo post, abbia scelto proprio Insorgiam!, vale a dire l'inno della Brigata Sinigaglia. Inno registrato proprio in Fontesanta ed eseguito dal Menestrello: