La notte del Treggia's Blog, da poco diradatasi, si è vista specialmente di notte; un'intera categoria di tregge, vale a dire quelle beccate dopo il tramonto, era votata alla scomparsa per mancanza di flash. Con l'insorgere della stagione buja e fredda, quando alle quattro del pomeriggio già non ci si vede, sarebbe stata un'autentica calamità che avrebbe condannato il TB ad una vita assai grama; ma, per fortuna, ci ha pensato la Piasintëina regalandomi la Fugina. Il Treggia's Blog è salvo.
Ma, in questi mesi, trovare una vettura del genere a notte e doversi arrangiare con lo smartòfono è stato problematico assai e ha portato a diverse & dolorose rinunce, nonché a parecchi mòccoli a quel cristodiddìo. Certo, con questa qui ci si doveva provare comunque, approfittando della flebile luce di alcuni lampioni che mi hanno fatto venire a mente il Revoluzzer di Erich Mühsam. Perdipiù, siamo di nuovo nel cuore dell'Isolotto, mon quartier, ed in particolare in via Pio Fedi, strada che -per la presenza della famosa autofficina dedita alla cura di auto d'epoca- contende alla mitica via Ciseri la palma di treggiaja principale del rione.
Le foto sono quelle che sono, e prive del davanti perché sito completamete al buio e del tutto improponibile. Non completa giustizia, quindi, è resa a questa impareggiabile Fiat 600 immatricolata il 30 luglio 1958 la quale, per sommo capriccio del destino, è stata trovata proprio la sera del 30 luglio scorso, nel giorno del suo 56° compleanno. Era in compagnia, cosa piacevole e singolare, di una masnada di ragazzotti; il conducente, nonché proprietario, era un ragazzo di non più di 25 anni. E vedere dei giovanotti che, invece delle solite e stupidissime macchinine trendy e munite di Fèisbuc e altri gàggezz, si mettono alla guida di una Seicento del '58 tenuta come un giojello, fa piacere al vecchio Treggista e non lo fa dysperäre del tutto delle nuove generazioni.
Da questa ultima foto si può ben cogliere la situazione in tutta la sua crudezza: la parte anteriore dell'avita Seicento è completamente inghiottita dalle tenebre, come in un racconto di Lovecraft e con la speranza che, dall'altra parte, non ci sia Shub-Niggurath il capro dai mille cuccioli, o, peggio, il grande Cthulhu in persona. La Seicento, del resto, risiede a Prato, e Prato ha un che di Innsmouth o di Dunwich.
Ma veniamo alla musica.
Questa vecchia canzone di Salvatore Adamo, La notte, è uno dei miei demoni e, oltre ad essere particolarmente adatta per questo post, descrive a meraviglia le famose notti del Treggista e i Treggia Tour a ore pazzesche. Basta sostituire la tipa con le tregge; del resto, come si dice, donne e motori...