La domenica, scendendo da Fontesanta (vale a dire di ritorno dalla gigantesca grigliata preparata con consueto amore e ancor più consueta perizia da un noto centro sociale di cui non si farà il nome per ovvi motivi; ma mi corre l'obbligo di fare menzione -perlomeno- del grigliatore capo, autentico genio della rosticciana nonché graditissimo e non acritico frequentatore del Treggia's Blog), la HTF (Holysource Traditional Treggia) ha concesso il bis. Ma lo ha concesso in un modo di cui, sinceramente, un po' mi vergogno dato che ho approfittato biecamente, ebbene sì, di un piccolo guasto occorso alla treggia in questione. Nella foto, infatti, si può vedere il proprietario di questa Fiat 1100 R che armeggia sotto una ruota, deciso a rimetterla quanto prima in carreggiata a mani nude mentre il sottoscritto lo immortala in posa plastica.
La 1100 R (ove "R", sarà bene ricordarlo, sta per "Rinnovata", in quanto ultima generazione di un modello glorioso nato nel 1939) aveva un problema che non mi ricordo bene, pur essendomi stato specificato gentilmente dal proprietario; qualcosa che, comunque, aveva a che fare con il surriscaldamento dei freni. Problema che dev'essere stato fortunatamente risolto, poiché le strade circostanti sono una collezione di discese e curve e le cronache non hanno riportato di alcun pìcchio avvenuto domenica 8 settembre da quelle parti. Del resto, non sarà un problemuccio meccanico a fermare una 1100 R immatricolata il 19 maggio 1967. In quarantasette anni di vita, di frenate ne deve aver fatte parecchie e qualche magagnetta è comprensibile.
Figlia di un'epoca in cui le retromarce si effettuavano ancora nelle fitte tènebre, la 1100 R (che fu prodotta per soli tre anni, dal 1966 al 1969) è stata dotata, come si può osservare, di un utile accessorio: la luce per la retro, azionata direttamente dalla leva del cambio al momento di andare a marcia 'ndrèo. Nel '69 fu mandata in pensione e sostituita dalla Fiat 128. Il motivo per i pochi anni di produzione del modello, è che era già stata ritenuta "invecchiata" e non in grado di reggere su mercati cosiddetti evoluti. La cosa fu clamorosamente smentita in quanto il modello fu venduto considerevolmente anche in Italia e in tutta l'Europa occidentale; però era stato, ebbene sì, pensato originariamente per il mercato pakistano e ha, in effetti, un po' quella linea "indianeggiante" che saprei mal definire.
La 1100, in quanto automobile della classe media, ha ricevuto il non comune "omaggio" di essere risparmiata dal fuoco in una famosa canzone che parla di un certo maggio. Ma non il maggio del '67 cui appartiene questo esemplare: quello dell'anno dopo:
"Liberamente tratta da un canto del maggio francese del 1968", recita la dicitura apposta da Fabrizio De André a questa canzone; le "vostre 1100" risparmiate dal fuoco sono, in effetti, un adattamento di De André (il quale, peraltro, quando fu rapito assieme a Dori Ghezzi si trovava a bordo di una Renault 4). Il "canto del maggio francese" ha un nome: si chiama Chacun de vous est concerné, ha una musica completamente diversa e fu scritto da Dominique Grange, moglie del famoso disegnatore Jacques Tardi. E il fuoco della rivolta, va detto, ne deve aver risparmiate parecchie se dopo cinquant'anni si vedono ancora in giro!