In questi giorni la si rivede spesso in tivvù, la Giulia Spider 1600. La si rivede in uno spot pubblicitario della sua presunta bisnipote, che in realtà si chiama Giulietta e che pure andrebbe sotto il nome di Alfa Romeo; ma sarebbe bene non farsi ingannare troppo, sebbene la Giulietta bisnipote non sia, tra le macchine attuali, certamente quella più disprezzabile. Solo, non è un'Alfa Romeo. E' una Fiat, anzi una "FCA". Roba di Marchionne & Co. con sede in Olanda e CDA a Londra. Pussa vìa, insomma. Fate pure lo spot dove si vede la nuova Giulietta che procede su una strada panoramica (mai che gli spot di certe macchine li girino sulla Cristoforo Colombo all'ora di punta...) precedendo leggermente quella vecchia, che invece era un'Alfa Romeo per davvero. Di proprietà pubblica e impareggiabile. Questa qui, insomma.
Ogni tanto, lo confesso, ci vado anch'io al Piazzale Michelangiolo dove i proprietari di auto d'epoca vanno assai spesso a esibire i propri tesori. Nulla di sbagliato; solo che il Treggista Militante®, come sapete, ha parecchio in uggia la stessa definizione di auto d'epoca perché la sua epoca è il presente nel quale cerca auto del passato ancora circolanti nella quotidianità. Quella del Piazzale non è mai quotidianità: è una giratina fatta ogni tanto per far vedere il capolavoro al pòpolo che resta lì a ammirare bouche bée. Per il resto, queste macchine se ne restano ne' garagi e ne escono solo per qualche raduno; lo si vede anche dallo stato in cui si trovano. Sulla carrozzeria di questa macchina, un eventuale granello di polvere deve fare la stessa figura della famosa particella di sodio nell'acqua Lete ("....c'è nessunooooo....?")
Se passandoci mi ci ritrovo, però, è giocoforza fare un paio di foto. Comunque sia, queste sono macchine straordinarie (altro che "spot"...). La qui presente, rossa fiammante e coi due proprietari a bordo ben imbacuccati (le foto sono del gennaio scorso) è stata immatricolata il 27 febbraio 1964; all'epoca delle foto, insomma, le mancava poco più di un mese a compiere cinquant'anni, ma ora li ha fatti tutti quanti. Sul suo aspetto, cos'altro dire?
Ne passeranno di marchiònni e di spottini pubblicitari prima che si torni a certi livelli; anzi, temo che il creativo che ha escogitato lo spot non si sia reso conto che, chi lo guarda, probabilmente si cura assai poco della Giulietta bisnipote e guarda invece nonna Giulia. Per forza.
Giunti al commento musicale, ho scelto stavolta un brano che, per strani accidenti del destino, rappresenta per il sottoscritto un ricordo, seppur oramai lontanissimo, del tutto particolare. Credo che comunque, al di là di che cosa mi riporta alla mente, si attagli pienamente a questa autovettura pressoché inarrivabile.