domenica 12 ottobre 2014

La E-Type e la rumenta



Intanto, bisognerà lasciare perdere ogni discorso relativo all'immatricolazione; al cospetto di una Jaguar E-Type, del resto, può essere un particolare di secondaria importanza. Di targa non ne ha, o meglio ne ha addirittura due che non contano un accidente:


Ecco qua: una targa di prova e una, bianca e imprecisata, di Bergamo. Certo, ammetto che, per una vettura del genere, la location accanto a due cassonetti della rumenta sul Ponte del Pino non è delle migliori, anche se vi si può vedere pure la Plog ferma. Tutto ciò è ben lungi dal ricordare il jet-set internazionale, gli agenti segretissimi al servizio di Sua Maestà, le belle signore in abito da sera, la promenade di Cannes e quant'altro; sta passando pure un autobus dell'ATAF, è tutto questo dà peraltro la perfetta misura del Treggia's Blog. Nessuna finzione, qui anche le supercàrre vengono colte nella loro quotidianità. Oh, anche Geims Bond sarà pur passato accanto alla spazzatura e mentre c'era i' tranvài, qualche volta.


D'accordo, ammetto comunque che le ambientazioni parigine del Colonnello Kurtz saranno più consone; però questo propone Firenze. Prendere o lasciare. Sul Ponte del Pino, uno dei più incasinati snodi del traffico fiorentino, già trovare uno slarghetto per bloccare la vettura e fotografarla è stato un miracolo.


La E-Type, o XKE, è stata prodotta dal 1961 al 1975 ed è una vettura che è rimasta, e rimarrà, nell'immaginario collettivo. Tra l'altro, era una specie di "utilitaria" delle supercar, dato il suo prezzo incredibilmente contenuto (relativamente alla sua categoria, va da sé) che ne fece vendere e produrre oltre settantamila esemplari nelle sue non poche versioni. Era stata disegnata da Malcolm Sayer; nel 2004, la rivista Sports Cars International le attribuì il primo posto tra le Top sport cars degli anni '60. E, a mio modesto parere, aveva pienamente ragione. La E-Type è bellezza pura, anche se ripresa accanto a due cassonetti della rumenta. E si cercherà di farci perdonare il modo in cui è stata trattata qui con la cara vecchia Shirley Bassey che canta Goldfinger (anche se Geims Bond ci aveva la Aston Martin, a pensarci bene; ma di Aston Martin al Ponte del Pino, ancora non ne ho trovate).