Nella mia oramai non breve "carriera" di Treggista Militante®, oramai, ne ho viste più o meno di tutte; ma quel che ho visto il 10 maggio scorso a Torino, durante una grossa manifestazione NO-TAV in sostegno ad alcuni arrestati del movimento, supera ogni immaginazione (ed è questo il motivo per cui questo post viene inserito tra le "Tregge della Valsusa", perché dalla Valsusa proviene e lì è stato concepito).
Quello che vedete, infatti, montato su un camioncino che già di per sé potrebbe figurare come prossima treggia "autonoma", è un autentico forno a legna mobile per pizze; e la legna, infatti, la si vede correttamente stipata nel cassone. Nella piazza torinese scelta per il concentramento del corteo, gli attivisti NO-TAV avevano pensato bene di offrire delle belle pizze appena sfornate a tutti i manifestanti in quella caldissima giornata di maggio che si sarebbe conclusa, a sera, con pioggia, vento e un freddo da pelare. Sui monti il tempo cambia alla svelta.
E come si fa, dunque, a preparare le pizze in piazza? E' semplice, per i NO TAV valsusini: basta smontare il forno a legna del presidio di Venaus, perfettamente funzionante e interamente ottenuto con materiali di risulta, e rimontarlo su un camioncino col quale si va a manifestare a Torino. Facile a dirsi! Anche perché il forno mobile non dev'essere propriamente leggerino; ma figurarsi se una cosa del genere spaventa chi lotta da più di vent'anni, e finisce in galera per criminali attività terroristiche come smontare un compressore.
Le pizze, va da sé, erano buonissime. Magari non saranno state quelle della pizzeria napoletana famosa nel mondo, ma non erano nemmeno quelle del "Pizza Express". Speriamo solo che il loro profumo sia arrivato a chi sta in galera; è questo l'augurio che mi sono fatto quel giorno, e che mi faccio anche oggi visto che in galera ci sono ancora.