Nella definizione di Treggismo Militante® che uso assai sovente, per non dire praticamente in ogni post, c'è sì una componente squisitamente riferita all'attività in sé, che ha tutti i cristi® della santa militanza, düra e püra. Però, sicuramente, c'è anche una componente assolutamente da prendersi nel senso più comune del termine, e che si riferisce specificamente al sottoscritto. Di Treggisti, Militanti o meno, non sono certamente (e fortunatamente) l'unico; ma penso, questo sì, di essere l'unico che fotografa le tregge in mezzo a manifestazioni di ogni genere, alcune delle quali non sono propriamente tranquille & pacifiche. Questa qua a Torino, lo scorso 10 maggio e del quale s'è già parlato, si è svolta però senza il minimo scontro; e ha riservato, durante lo svolgimento del corteo (assai lungo), la sorpresa di questa Lancia Beta Coupé "VolumeX" con targa parigina (75).
Beh, certamente l'amico e co-treggista Colonnello Kurtz, che a Parigi ci vive da anni, avrà molte più occasioni di me di fotografare tregge parigine; però non credo che gli sia mai capitato di chiapparne una (e non solo a lui) mentre sta sfilando uno spezzone Anarchico di un corteo, con tanto di vessilli rossi e neri e la A cerchiata. Rivendyco con forza la caratteristica che questo possa capitare soltanto a me, ebbene sì, e, e pensarci bene, il connubio tra Parigi e Anarchia è veramente ben azzeccato (anche se qui siamo a Torino, voglio ribardirlo).
Non son l'uno per cento ma, credetemi, esistono... accidenti, se esistono! E menomale, che esistono. Poiché di giri per le Questvre® ne ho fatti oramai troppi in vita mia, e mi sarei pure già divertito, interrompo qui il discorso; ma capirete bene che tengo molto a queste fotografie torinesi, scattate perdipiù in occasione di un corteo dove si manifestava in solidarietà a delle persone rinchiuse in galera. Sarà comunque bene che questo mio aspetto non sfugga mai a chiunque legga e frequenti il TB anche soltanto perché appassionato/a di vecchie automobili (e che è sempre e comunque il benvenuto).
Anarchia e Parigi. Vi sto per salutare con una canzone di uno che, a dire il vero, non era parigino; era, pensate un po', monegasco. Ma anarchico lo era di sicuro: Léo Ferré. Pensare a un anarchico del Principato di Monaco è, di per sé, uno sberleffo sublime; pensò bene di morire un quattordici di luglio, a Castellina in Chianti dove viveva da anni. La canzone è questa; il più bel plaidoyer contro la pena di morte che sia stato mai scritto, dove si dice che non c'è né Dio e né padrone: Ni Dieu, ni maître!