domenica 1 dicembre 2013

Augusta Prætoria semper




Le targhe di Aosta, come si sa, godono di un privilegio particolare nel TB: sono talmente poche, persino in Val d'Aosta, che non faccio alcuna distinzione tra quadrate, "arancio-bianconere" e bianche. Inoltre hanno una storia talmente particolare, col loro emblema regionale e la loro "doppia serie", da meritare senz'altro attenzione specialmente se fanno parte della loro scarna ma costante "colonia fiorentina". In effetti qui siamo non solo a Firenze, ma a poca distanza da casa mia, e più precisamente in quel della Legnaia; oddìo, non propriamente qualcosa che ricordi le bianche vette immacolate & alpine e i borghi montani di rude pietra, ma vabbè. Se poi la targa aostana è appiccicata a un bel "Maggiolone" decappottabile (sembrerebbe del 1988), ancora meglio.


Tra parentesi: le targhe aostane saranno state sempre poche, ma senz'altro una cospicua parte di esse è dovuta alla vecchia SIP, l'azienda telefonica nazionale che precedette la Telecom Italia. Il fatto è che il parco auto della SIP, ed in particolare le "Pande furgonate" dei tecnici, era immatricolato o a Torino, o a Aosta (forse per motivi di convenienza assicurativa). Indi per cui, per Firenze (e, immagino, per tante altre città) si vedevano girare ogni giorno le "Pande" dei tecnici SIP, quelle con la serrandina posteriore, targate Aosta. I parchi auto delle aziende presentano sovente di questi "misteri"; ad esempio, tuttora, parecchi mezzi della SILFI, l'azienda comunale fiorentina per l'illuminazione pubblica, sono targati Ravenna.