Lorenzo ha attraversato, nel suo tour ciclistisco della scorsa estate, tutti i paesi della ex Jugoslavia; fotografandomi le tregge, forse senza nemmeno rendersene conto, ha fotografato anche le ultime vestigia rimaste di quel grande paese: le automobili Zastava. Le "Jugofiat" sono rimaste ovunque; con targhe differenti, ma sono sempre loro.
Quando è passato in Montenegro, Lorenzo (che ha 20 anni e che non ha quindi ricordi della Jugoslavia unita) si è ad esempio imbattuto nel primo grande successo della Zastava: quella che in origine era la Zastava 600, che fu cominciata a produrre a Kragujevac nel 1955, in perfetta contemporanea col modello italiano. E anche in Jugoslavia spopolò; tant'è che, se in Italia la produzione della 600 cessò nel 1969, in Jugoslavia andò avanti fino al 1985. Logico quindi che se ne trovino ancora così tante, nelle sue varie versioni: le più recenti hanno meno di trent'anni e sono, in generale, tenute come gioiellini.
In Jugoslavia ogni automobile Zastava ebbe un nomignolo; la 600 diventò subito la Fićo (si legge "fìcio"), oppure la Fića (si legge "ficia" e guardate di leggere bene), oppure ancora il Fiček. Ma dicevamo delle versioni. Ad un certo punto, seguendo sempre il modello italiano, accanto alla 600 fu cominciata a produrre la 750; e questa fotografata da Lorenzo, con targa del distretto di Herceg Novi (che in italiano si chiama Castelnuovo) è proprio una 750. In seguito, lo stesso modello ebbe a differire leggermente dal corrispondente italiano: verso la fine della produzione, infatti, montava anche un motore da 850 cc derivato da quello della Fiat 850 (guarda caso!), che con la sua linea non fu mai prodotta in Jugoslavia. Quando si parla quindi della Zastava 850, è sempre una "simil-600".
La Zastava 600/750/850 è un altro simbolo della ex Jugoslavia. Era veramente una all-purpose car. Quando andai la prima volta in Jugoslavia (nel 1988), ancora era comunissimo vedere le pattuglie della Milicija (la polizia militare federale) girare in Seicento:
Un'altra immagine purtroppo comunissima è stata, ai tempi delle guerre jugoslave e degli assedi di Vukovar e Osijek, vedere i carri armati che schiacciavano senza pietà le automobili; e la maggior parte di queste erano, naturalmente, Zastava. Ho cercato inutilmente un allora famoso filmato in cui si vedeva un tank accanirsi proprio contro una Zastava 600 riducendola a una sogliola di lamiere contorte; come se in quell'immagine volesse davvero schiacciare la Jugoslavia intera e quel che era stata. Quelle immagini non devono essere passate inosservate, se a Osijek (la città della Slavonia sottoposta a assedio nel 1991/92 assieme a Vukovar) è stata realizzata una curiosa e bella installazione, in cui la Zastava 600 si prende la rivincita sul carro armato e lo affonda inesorabilmente: