Qui siamo proprio a du' passi da casa: d'accordo che uno dei princìpi del TB è il non far riconoscere (o il non far riconoscere troppo) dove siano state scattate le fotografie, ma stavolta un doveroso omaggio alla cara, vecchia, mercatosa, popolare e lottatrice piazza dell'Isolotto ci sta proprio bene. La piazza dell'Isolotto che è nella storia del '68, la comunità di Don Mazzi -sacerdote antifascista la cui messa di Natale del 1968 fu interrotta da una squadraccia-, e tutto il resto; e il suo mercato, la sua loggia, l'edicola che espone tra le locandine Umanità Nova e Il Bolscevico. Sì, ci sta proprio bene quest'omaggio, e anche questo vecchio Apino avvezzo a lavorare, a trasportare cassette di carciofi e di pomodori, probabilmente immortale. Ché bisogna aver presente una cosa. Il Treggia's Blog è in buona parte frutto della mia mentalità isolottina. Difficilmente sarebbe potuto venir fuori da qualcuno, che so io, del Campo di Marte o di altri quartieri fiorentini. Isolotto forever, coi suoi mercati, i suoi Apini e la sua storia povera e ricchissima al tempo stesso. Sono fiero di abitarvi e di farvi parte.