Ed eccoci, nel nostro saltapicchiare da un posto all'altro, di nuovo a Piacenza & dintorni, dopo l'epica saga di Pontenure che ha segnato un momento importante del TB. Stavolta siamo, io e la piasintëina, nientepopodimeno che in riva a un lago artificiale (con la relativa diga) che serve agli appassionati per fare il tiro al piattello. Non sto scherzando: sulle rive del bacino è sistemato un impianto specifico, e l'intera vallata risuona di spari. I piattelli vengono lanciati sul lago, e spero che siano fatti di un qualche materiale commestibile dai pesci perché, altrimenti, il bacino si riempirebbe di milioni di dischetti! Per il resto, torme di motards che si fermano all'Osteria dei Quattro Venti: il fatto è che, per un capriccio del destino, ci siamo capitati esattamente alle 4 e 20 di una domenica pomeriggio, e quindi è stato un attimo ribattezzare il locale Osteria delle Quattro e Venti. Poteva, in tutto questo complesso di cose, di piattelli, di laghi, di pesci, di spari e di motociclette, mancare una bella treggia servita mentre mi mangiavo un panone con la coppa e mi bevevo un bicchierone di barbera? Assolutamente impossibile. Le tregge capiscono quand'è il momento adatto per comparire. E, infatti, un'Alfetta del '78, tutta bella blé quasi a sembrare un'auto di un pezzo da 90 del tempo che fu, si è premurata di parcheggiare in riva al lago dei piattelli per tutto il tempo necessario a farsi fotografare.